Il tesoro di Takara: fragile e trasparente come il vetro - Recensione

Sin dal suo esordio italiano con Non volevo innamorarmi , Minta Suzumaru ha fatto breccia nel cuore dei lettori con le sue storie semplici ma molto dolci e romantiche, accompagnate da disegni eleganti e sensuali. Se con il manga sopracitato eravamo lanciate in un modo più o meno adulto, Cupid Shock e Golden Sparkle ci hanno fatto rimpiombare tra i banchi di scuola, mentre adesso, con Il tesoro di Takara (Takara no vidro), saliamo di grado per ritrovarci all'università.
  
Come si può intuire leggendone la trama, Il tesoro di Takara è un manga dall'incipit molto semplice, che vede il classico lui alla ricerca di un altro lui di cui non sa nulla, ma che gli è stato accanto durante un momento triste della sua vita. Il tenerissimo Taishin arriva a Tokyo in cerca di una persona di cui conosce solo il viso, ma come la Gru della famosa fiaba giapponese, è intenzionato a mostrare a tutti i costi la sua gratitudine verso l'ignoto salvatore. Purtroppo però, il primo approccio non è dei migliori e il bel Takara allontana Taishin considerandolo un tipo inquietante. Il giovane però non si arrende, e con tanta determinazione riesce pian piano a insinuarsi nel cuore del bel senpai.

Il primo elemento di spicco di questa storia è l'assurda carineria di Taishin, un ragazzo dolce, tenerissimo e ingenuo che fa scattare subito l'istinto di protezione di chi lo incontra. Takara però non cede facilmente al fascino puro e genuino del kohai, e mantiene nei suoi confronti un atteggiamento gentile ma distaccato.
 

Nel suo proseguire la storia ci racconta dell'innamoramento dei due ragazzi e del background familiare di Takara, conquistato dagli occhi brillanti di Taishin che gli ricordano le amate biglie che colleziona sin da piccolo, e che gli ricordano l'adorato nonno.
Purtroppo però, nonostante una buona dose di dolcezza, Minta Suzumaru non riesce a dare alla storia lo sprint necessario per far nascere la relazione in maniera più profonda e "motivata". Il passato di Takara, che dovrebbe giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo del personaggio, è piuttosto blando e non particolarmente significativo, così come l'amore per Taishin sembra non avere basi solide. Non si tratta di cercare una vera e propria motivazione alla nascita di un amore, l'amore è in parte qualcosa di irrazionale che può pure arrivare "perché sì", ma anche diversamente da altri manga dell'autrice, qui sembra che accada tutto solo perché questo vuole dirci la storia, senza dare particolare sviluppo a entrambi i personaggi e alle loro motivazioni.

Tutto ciò rende la lettura un po' povera di coinvolgimento emotivo, fermo restando che la narrazione è scorrevole e compensa in parte le pecche di sceneggiatura con la sua dolcezza e genuinità. 
Si tratta quindi di una storia molto tenera ma che poteva dare di più sul fronte dei personaggi e della loro evoluzione, seppur nello spazio di un solo volume.
 

I disegni di Minta Suzumaru sono quelli che abbiamo già conosciuto e apprezzato: morbidi, eleganti, attenti ai dettagli (occhi, capelli, sguardi, abbigliamento) e che sanno dare ai personaggi un tono molto sensuale.

Star Comics propone il manga in formato 12.8x18, 264 pagine di cui la prima a colori e sovraccoperta, al prezzo di 7,50 €. Come sempre l'albo è solido, molto morbido e sfogliabile, la carta non presenta trasparenze e i neri non macchiano le dita.
  

Titolo	Prezzo	Casa editrice
Il tesoro di Takara	€ 7.50	Star Comics