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Con la prima prova scritta d'italiano ha avuto inizio la tanta attesa Maturità 2022 e tra le sette tracce proposte dal Ministero dell'Istruzione la meno svolta è stata l’analisi del testo della poesia “La via ferrata” di Giovanni Pascoli scelta solo dal 2,9% delle studentesse e degli studenti. la via ferrata PascoliMa, andiamo a vedere qual è il significato e la raccolta a cui appartiene.

La via ferrata: l'analisi della poesia

La poesia di Giovanni Pascoli scelta tra le tracce della prima prova della Maturità 2022 inizia con quella che è la descrizione di un paesaggio naturale dominato dalle mucche al pascolo, uniche spettatrici del passaggio del treno di cui diviene metafora l'immagine della via ferrata che si estende in linea retta brillando in lontananza.

La seconda terzina invece ci rimanda ad un'altra invenzione moderna, il telegrafo: infatti nel cielo grigio con l'insieme dei loro fili sospesi nel vuoto fanno la loro comparsa i pali del telegrafo. A dare maggiore concretezza a queste due immagini contribuiscono le descrizioni dei suoni come quelli che vengono fatti dal treno e che sono simili a un "femminil lamento" o i sottili suoni prodotti dai fili del telegrafo mossi dal vento che sembrano diventare la melodia di “un’arpa sonora”.

La via ferrata: il significato

Giovanni Pascoli all'interno di questa poesia vede come un pericolo quelli che secondo lui sono i due simboli del progresso scientifico: dal un lato il treno e dall'altro il telegrafo. Quest'ultimi veicolano una modernità che va a compromettere l'ordine e il paesaggio naturale della seconda metà dell'Ottocento.

Qui, inoltre, il contrasto fra passato e futuro viene, solamente in parte, mitigato da una natura in grade di trasformare l'ostilità delle invenzioni umane come quella del telegrafo nel dolce suono dell'arpa. Quest'ultima immagine sembra richiamare ad una natura che vuole rendere la modernità più accettabile per l'uomo. In questo senso questa traccia spingeva i maturandi a riflettere sul rapporto conflittuale che c'è tra classico e moderno.

La via ferrata: Myricae

La poesia proposta ai maturandi è contenuta all’interno di “Myricae“, il primo libro di liriche di Giovanni Pascoli, pubblicato nel 1891 in 21 componimenti e cresciuto sino a 150. Il titolo, preso in prestito da Virgilio, indica il proposito di Pascoli di comporre piccole poesie, ispirate alla natura, per andare a creare un diario della sua vita intima e sentimentale.

Le poesie sono raggruppate in base ai motivi ispiratori e a ciascun gruppo corrisponde un titolo: Dall’alba al tramonto, Ricordi L’ultima passeggiata, Pensieri, In campagna, Tristezze, Dolcezze. Con il suo intreccio fra novità e tradizione “Myricae” costituisce una raccolta di poesie in cui Giovanni Pascoli riesce a rivelare il valore nascosto e profondo delle piccole cose quotidiane.

Paolo Di Falco