Tra Brozovic ed Eriksen c’è un nuovo equilibrio: manovra Inter cambiata
Affiancare Eriksen a Brozovic è stata una scelta di Conte che ha cambiato l’intera manovra dell’Inter. I nerazzurri ora hanno due registi.
COPPIA IN REGIA – Il centrocampo dell’Inter è cambiato. E questo cambiamento ha portato una modifica netta nel gioco di Conte. Praticamente subito. La chiave ha un nome e un cognome: Christian Eriksen. Schierato in coppia con Brozovic il danese ha portato una serie di soluzioni nuove. Elevando il livello dell’intera squadra.
IMPOSTAZIONE DAL BASSO – La prima differenza è nell’impostazione da dietro. L’uscita della palla dalla difesa è una storica responsabilità di Brozovic, che come vertice basso del centrocampo stazionava davanti ai difensori aiutando la circolazione. Non a caso i suoi numeri in termini di palloni giocati e passaggi medi (terzo di tutta l’Inter dopo Bastoni e Skriniar) sono sempre stati altissimi. Un lavoro spesso sottovalutato, anche dai tifosi nerazzuri. Il problema è che gli avversari hanno iniziato a pressarlo o schermarlo in modo specifico. E questo spesso ha creato una certa siccità nella manovra. La presenza di Eriksen cambia il panorama. Conte ora ha due registi potenziali in squadra, che spesso partono affiancati o quasi proprio davanti alla difesa. La manovra può passare da uno o dall’altro. E gli scambi tra i due avvengono rapidi. Il gioco è più vario, più veloce e più qualitativo. Quindi meno arginabile. Anche perché si coprono le spalle a vicenda: se uno sale per seguire la palla o per sfuggire al pressing, sa che basso rimane un altro regista. Mantenedo inalterata la qualità dell’impostazione.
RESPONSABILITA’ DIVISE – Da sottolineare anche il fatto che nonostante le poche prove i due sono già una coppia vera. Brozovic non è geloso del suo nuovo gemello in regia. Anzi sta dimostrando di essere ben disposto a dividere oneri e onori. Contro il Milan Eriksen lo ha superato per palloni toccati e passaggi. Pur giocando 20 minuti in meno. Il croato, coperto dal piano partita di Pioli, gli ha lasciato la regia, occupandosi del lavoro sporco e distillando la sua qualità in meno tocchi. Una divisione di responsabilità che sta avvenendo in modo naturale. Migliorando lo sviluppo del gioco di Conte.