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Conte ha trasformato l’Inter in un girone: cosa è cambiato da Lazio a Lazio

Conte si gioca il primo vero jolly stagionale ospitando la Lazio a San Siro. Da questo momento in poi l’Inter “può solo vincere”. Almeno così dovrebbe essere alla vigilia del Derby di Milano. Rispetto alla partita di andata, qualcosa di importante è cambiato

UN GIRONE DOPO – L’appuntamento di domenica sera è la prima “ultima spiaggia” che caratterizzerà il finale di stagione nerazzurro. Non avendo altre competizioni da giocare, tutte le partite di campionato dell’Inter saranno viste criticamente da una sola prospettiva. E la Lazio è la squadra che sta meglio in Serie A, altro che partita come le altre. Ma come ci arriva l’Inter? Analizzando l’ultima settimana, sicuramente male dal punto di vista del morale, dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia. Ma la prestazione in casa della Juventus è stata tutt’altro che da buttare. Dal punto di vista degli stimoli si può pensare a un’immediata reazione nerazzurra.

CERTEZZE TROVATE – Affrontare la Lazio a San Siro sarà un bel banco di prova per la squadra di Antonio Conte, che in un girone si è trasformata. Prendendo come riferimento la partita dell’andata (vedi analisi tattica di Lazio-Inter), a Roma si è vista per la prima volta quella che è diventata la difesa a tre inamovibile per Conte. Una certezza da quel momento in poi, al pari della coppia in attacco. Mai avuto dubbi sulla fascia destra, mentre oggi quella sinistra è senza padrone. I test fatti su Ivan Perisic a tutta fascia non hanno convinto del tutto. A chi toccherà domenica?

NUOVO EQUILIBRIO – Diversa la situazione nella parte centrale del centrocampo, dove la versione “2+1” è stata provata a parzialmente bocciata. In quell’occasione il vertice alto era Nicolò Barella, che successivamente è tornato ad agire più basso da mezzala destra. Stessa modifica che ha colpito Arturo Vidal, che da mediano davanti alla difesa è stato riproposto mezzala sinistra. La trasformazione ha riportato l’Inter a manovrare con il vertice basso, Marcelo Brozovic. A farne le spese Roberto Gagliardini, oltre al “dodicesimo” Christian Eriksen. Il passaggio ormai definitivo dal 3-4-1-2 al 3-5-2 ha cambiato di molto il modo di approcciare alle partite dell’Inter di Conte. Perché Barella è rimasto l’unico inamovibile in mezzo al campo, ma partendo da dietro può fare più male alle difese avversarie. A Conte non serve più il finto trequartista.

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