Inter-Lazio condizionata da un rigore che c’è. Come cambia il tabellino?
Inter-Lazio è riuscita nell’impresa di far parlare di una polemica che non esiste neanche in un mondo parallelo. L’intervento di Inzaghi nel post-partita è assurdo ma soprattutto preoccupante. E mira a togliere credibilità a una realtà, quella arbitrale, da sempre massacrata in Italia
LA POLEMICA STERILE – Chi non segue il calcio, svegliandosi come ogni lunedì mattina per iniziare una nuova settimana, non può mai immaginare le teorie calcistiche fin dove riescono a spingersi dopo il weekend. Riavvolgiamo il nastro a domenica sera. Siamo a Milano. L’Inter vince 3-1 contro la Lazio. Ottiene tre punti. E si porta a quota 50 in classifica. La Serie A 2020/21 ha una nuova capolista. Ed è proprio la squadra di Antonio Conte. Alle 22.45 è tutto a posto. Siamo sempre a Milano, dove in tarda serata Simone Inzaghi recrimina. L’allenatore ospite non ci sta. E si lamenta pubblicamente nell’immediato post-partita. Contro l’arbitro Michael Fabbri della sezione di Ravenna. La colpa del fischietto? Aver assegnato subito un rigore che c’era prima e c’è dopo l’intervento del VAR o di Inzaghi stesso! Da non crederci. Non solo il danno della critica per una scelta giusta, perfino la beffa per averla presa in tempi record senza esitare. Assurdo, appunto.
IL TABELLINO “CORRETTO” – Già questo climax di per sé è assurdo, ma c’è ovviamente l’elemento grottesco. Nessuno ai microfoni frena Inzaghi, che non sta sicuramente facendo una bella figura davanti alla telecamere. Non è rispettoso per chi segue il calcio e le trasmissioni calcistiche, pagando anche un abbonamento. E soprattutto non è rispettoso per chi ha appena vinto senza rubare nulla. Perché è lo stesso Inzaghi ad ammettere che il rigore su Lautaro Martinez c’è. Però “condiziona” Inter-Lazio. Il problema non è nemmeno la realizzazione di Romelu Lukaku dagli undici metri, bensì che ciò avvenga al 22′ del primo tempo. Fosse successo al 25′, dopo tre minuti di riflessioni davanti al monitor (a far cosa?), non sarebbe esistita nessuna polemica. San Siro si trasforma nel teatro dell’assurdo. E Inzaghi, potendo, modificherebbe il tabellino di Inter-Lazio per sentirsi meglio. Il rigore di Lukaku al 25′, la doppietta al 48′ (tre minuti di recupero giustificati dall’intervento del VAR!). Poi nella ripresa non succede nulla di strano, quindi il 3-1 “figlio di episodi” resta lì com’è. Così siamo contenti tutti. Almeno ci prendiamo in giro allo stesso modo, no?