Sicurezza Ravenna, rischio incidenti in via Faentina

Disagi dovuti all'isolamento della località. I residenti di san Michele tornano a far sentire la loro voce per denunciare la situazione

Il pericolo è dovuto all’alta velocità degli automobilisti

Il pericolo è dovuto all’alta velocità degli automobilisti

Ravenna, 2 agosto 2021 - Alla luce dell’ultimo incidente – per fortuna non mortale – avvenuto lo scorso 23 luglio all’incrocio tra via S. Egidio e la via Faentina, alcuni residenti di San Michele tornano a far sentire la loro voce per denunciare il sempre più evidente problema di sicurezza, che si aggiunge ai disagi per il progressivo isolamento della località.

"Già due anni fa – racconta Tiziano Tesselli – feci una prima segnalazione alla Polizia Municipale sui pericoli dell’alta velocità tenuta da molti automobilisti nel tratto di via Faentina fra Fornace Zarattini e la rotonda di San Michele. E pochi giorni fa ne ho fatto una seconda per ricordare il ‘nodo’ ancora irrisolto. Punti nevralgici sono certamente l’imbocco autostradale e l’incrocio con via S. Egidio e lo posso dire con cognizione di causa visto che non abito in paese ma proprio a ridosso di queste strade. In entrambi i casi mi è stato risposto che la segnalazione sarebbe stata presa in considerazione, ma di fatto nulla è cambiato. Mi sono permesso di suggerire l’installazione di un autovelox come deterrente, ma non è stata adottata nessuna misura di contenimento neppure a seguito dell’innalzamento dei limiti di velocità a ridosso degli incroci da 50 a 70 km orari".

Tesselli ricorda anche che, tempo fa, il tratto era frequentemente presidiato dalla Polizia stradale. "Abitudine che si è persa – aggiunge – e che ha lasciato gli automobilisti liberi di non rispettare i limiti, giusti e adeguati, imposti dalla cartellonistica. Anche per l’ultimo incidente di luglio, senza essere un esperto direi che la velocità sia stata sicuramente una delle cause dello scontro. È arrivato il momento di fare qualcosa, prima che la situazione si aggravi ulteriormente". Ne sa qualcosa anche Graziella Laghi che, undici anni fa, si è trasferita a San Michele. Nella sua casa, vicina all’uscita dell’autostrada, tutto trema ogni volta che passa un camion. Quando poi deve uscire, deve prestare grande attenzione perché il traffico è intenso e veloce. "L’ideale sarebbe una rotonda – suggerisce Laghi – come è ormai prassi ovunque. Servirebbe per rallentare il traffico e per evitare le frequenti e spericolate inversioni di auto e camion. Gli incidenti sono frequenti, spesso neanche portati all’attenzione dell’opinione pubblica se non nei casi più gravi. Non si capisce poi perché, ogni anno, spuntino accessi nuovi nel tratto stradale che va da Fornace Zarattini a San Michele. Ormai ho perso il conto".

Un’altra questione è poi l’impossibilità per i residenti di spostarsi con mezzi alternativi all’auto visto che l’autobus arriva a San Michele solo in certi orari, mentre gran parte delle corse si fermano a Fornace Zarattini. "Manca poi una vera pista ciclabile – aggiunge Laghi –, visto che quella che parte da Russi si ferma a Godo, mentre quella che inizia a Ravenna raggiunge solo la zona della farmacia di Fornace Zarattini. Di recente è stato proposto un percorso cicloturistico dietro la ferrovia, da Fornace Zarattini a San Michele. Benché lodevole si tratta però di un’iniziativa più pensata per i turisti, poco funzionale invece per noi cittadini. Non c’è da stupirsi quindi che ormai il nostro sia un paese dormitorio, fortemente carente di servizi".