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Piemonte e Lombardia, sette giorni per un Natale "in giallo"?

Lombardia e Piemonte sono tecnicamente già in zona arancione. Calabria ancora in situazione critica e per la Valle d’Aosta, ancora in piena zona rossa. Il governo punta ad un alleggerimento dal 3 dicembre.

 
21 novembre 2020 | 11:15

Piemonte e Lombardia, sette giorni per un Natale "in giallo"?

Lombardia e Piemonte sono tecnicamente già in zona arancione. Calabria ancora in situazione critica e per la Valle d’Aosta, ancora in piena zona rossa. Il governo punta ad un alleggerimento dal 3 dicembre.

21 novembre 2020 | 11:15
 

Leggendo i dati, Lombardia e Piemonte sono tecnicamente già in zona arancione. Anche se, come Calabria e Valle d’Aosta, rimarranno in zona rossa per altre due settimane, come deciso ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza. E, con tutte le cautele del caso, perché «fare previsioni di lungo termine non è possibile», come ripetono a Palazzo Chigi, se i dati continuano a migliorare le due regioni, tranne alcuni territori ancora in difficoltà, potrebbero approdare addirittura in zona gialla. Che è, un po’ la “strategia concordata da Governo e Regioni: resistere ancora per arrivare al 3 dicembre con un’Italia quasi interamente arancione e gialla.



Verso l'apertura dei bar e ristoranti la sera
Il che si tradurrebbe, in quello che tutti cittadini, ristoratori, imprenditori e lavoratori sperano: allentamenti alle strette nel Dcpm del 3 dicembre tra cui l’apertura di bar e ristoranti la sera, anche nelle zone arancioni, il coprifuoco a mezzanotte l’orario prolungato dei negozi, la riapertura dei centri commerciali il sabato e nei giorni festivi.

Per poi, tra il 17 e il 24 dicembre, sulla base del monitoraggio settimanale, decidere se poter mantenere le misure meno rigide anche per il Natale, consentire il passaggio tra regioni di fascia arancione, ma soprattutto se saranno possibili misure meno drastiche per i locali pubblici, vietando in ogni caso le feste e gli assembramenti.

Piemonte e Lombardia, sette giorniper un Natale in giallo?

Anche perché, pur con qualche deroga, appare, infatti, difficile che nelle zone rosse si possa consentire l’apertura di bar e ristoranti oppure che vengano eliminate le restrizioni agli spostamenti all’interno della regione. Misure che saranno invece applicate nel resto d’Italia per consentire lo shopping natalizie e comunque maggiore libertà in vista delle festività natalizie.

Le prospettive delle Regioni
Se per Lombardia e Piemonte l’immediato futuro sembra addirittura giallo, il passaggio anche in zona arancione sembra esclusa per la Calabria (ancora in situazione critica) e per la Valle d’Aosta, ancora in piena zona rossa. In bilico rimangono la Puglia, che ieri ha rischiato di diventare rossa, e la Sicilia dove la situazione non è ancora ottimale.

Proprio il 3 dicembre si deciderà il destino della Campania e della Toscana che sono entrate in zona rossa il 13 novembre. Si stabilirà se Emilia-Romagna e Marche possono tornare in fascia gialla. E il giorno prima sarà valutata la Liguria che dall’11 novembre è in fascia arancione. Osservate speciali rimangono invece il Friuli-Venezia Giulia (arancione), il Molise (arancione) e il Veneto (gialla). Appena entrato in zona ad alto rischio l’Abruzzo, quindi con destino “rosso” già segnato.

Buone notizie per il Lazio che è la regione che mostra il miglior risultato e dove proprio «per evitare rischi» è stata firmata un’ordinanza secondo la quale «nessuna attività commerciale al dettaglio e all’ingrosso può nei giorni feriali, festivi e prefestivi, proseguire la vendita al pubblico con accesso ai locali oltre le ore 21». Una nuova restrizione dopo la chiusura dei grandi magazzini e dei mercati nel fine settimana.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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