Conte, tra primo e secondo posto passa la differenza tra volere e potere
L’Inter e Antonio Conte si apprestano a vivere la parte finale di stagione, con un solo obiettivo. Ora più che mai, il tecnico dovrà lavorare sulla testa dei giocatori.
MIGLIORAMENTO NETTO – L’evoluzione che l’Inter sta vivendo con Antonio Conte è lampante. In primis dal punto di vista tattico. Il tecnico sta lavorando alacremente dall’estate 2019 su ogni calciatore nerazzurro, contribuendo alla crescita esponenziale di tutti i singoli. Per non parlare poi dell’evoluzione del gruppo in campo, con effetti diretti sulla manovra nerazzurra. E a ribadirlo è Christian Eriksen (vedi intervista), fino a poco fa non tra le prime scelte di Conte. Ora però è necessario uno step in più.
DIFFERENZE DI CONCETTO – Già al primo anno con l’Inter, Conte è arrivato a un passo da un titolo. La finale di Europa League 2020-2021 sembra essere sparita dalle menti dei giocatori, quasi nessuno ne parla più. E questo può simboleggiare due cose: negazione o elaborazione. Vedendo come lavora Conte, la sensazione è che il tecnico stia agendo sulla seconda, aiutando sé stesso e i giocatori a pensare alle gioie future, invece che ai rammarichi del passato. E anche sul piano della mentalità l’Inter sembra stia colmando un gap. Lo dimostrano le vittorie contro Juventus, Lazio, Milan e Atalanta in questo 2021. Ed è da questo fattore che dipenderà l’esito finale di questa stagione. Conte sa che i suoi giocatori vogliono vincere: sarà necessario che l’Inter elimini ogni freno inibitorio, per trasformare la volontà in potere.