Eriksen in Belgio-Danimarca prova a gestire il gioco, ma non illumina
La sconfitta col Belgio ha rovinato il mondo idilliaco di Eriksen con la sua Danimarca. Il centrocampista ha fatto il suo compito, ma non è riuscito a incidere.
SCONFITTA ALL’ULTIMO – Se Romelu Lukaku ha chiuso la sua sosta in crescendo, mettendo il suo marchio a fuoco sull’ultima partita, non si può dire lo stesso per il suo compagno nerazzurro Christian Eriksen. Che era dall’altra parte di Belgio-Danimarca e ha visto il belga segnare 2 dei 4 gol che la sua nazionale ha subito. Una chiusura di sosta amara per il danese, che ora per di più torna ai suoi dilemmi milanesi.
TREQUARTISTA – Nella sfida coi Diavoli Rossi la Danimarca è tornata al suo modulo di riferimento, il 4-2-3-1, dopo aver optato per il 3-4-1-2 nella gara contro l’Islanda. Questa è la heathmap di Eriksen presa da Whoscored:
Dalla sua posizione di trequartista centrale come si vede è stato spesso portato ad allargarsi sulla destra. Non a caso sulla sinistra del 3-4-3 del Belgio era posizionato un esterno molto offensivo come Chadli, suo ex compagno al Tottenham proprio come il difensore dietro di lui Verthongen. Eriksen ha cercato di sfruttare la propensione offensiva, con risultati però modesti.
MANCA LO SPUNTO – Il danese si è proposto molto, come richiesto dal suo ruolo di regista avanzato, aiutando a tessere la trama di gioco. Gli sono mancati però gli spunti decisivi. Cioè proprio quello di cui lo accusa Conte, più o meno, e di sicuro lo ha accusato Mourinho. I suoi tocchi sono 65 con 52 passaggi, 1 tiro e 5 dribbling. Non una partita da fantasma, sia chiaro. Ma quello con la maglia della Danimarca non succede praticamente mai.