All’11’ del secondo tempo discesa sulla sinistra di Perisic che mette in mezzo un tiro cross teso su cui interviene con il gomito Dimarco. Sky

All’11’ del secondo tempo discesa sulla sinistra di Perisic che mette in mezzo un tiro cross teso su cui interviene con il gomito Dimarco. Sky

Ahi Var, ci risiamo. E stavolta la questione è molto poco opinabile. L’errore è evidente, la violazione del famoso protocollo indiscutibile, il risultato di Inter-Parma – al netto della prestazione insufficiente dei nerazzurri, falsato. Il termine è forte perché l’episodio è clamoroso. Si poteva discutere sulla spinta di Fazio a Iago Falque (Torino-Roma) e sull’entrata di Magnanelli su Asamoah (Sassuolo-Inter). Era la prima giornata, Torino e Inter, entrambe sconfitte, si lamentarono, noi ci chiedemmo, in sostanza, se di fronte a episodi molto dubbi, ma non chiaramente sbagliati, non fosse stato comunque il caso di utilizzare la Var. La risposta, piuttosto stizzita, non lasciò spazio ad interpretazioni: il protocollo stabilisce quando e per cosa intervenire, il resto sono chiacchiere da bar. A noi il dubbio rimase.
clamoroso — E il dubbio ieri lo ha avuto anche il signor Manganiello della sezione di Pinerolo, che all’11’ del secondo tempo di Inter-Parma, sul risultato di 0-0, per decifrare il contatto tra il pallone scagliato dal tiro cross di Perisic e il gomito destro di Dimarco, che ne devia nettamente la traiettoria, non ha fatto ripartire il gioco e si è messo in contatto con il Var, l’espertissimo Gianluca Rocchi. Tutto come da protocollo. Qualche secondo di attesa mentre scorrevano i replay, l’opinione diffusa in centinaia di migliaia di abitazioni che Manganiello avrebbe disegnato nell’aria il rettangolo della tv, lo stupore di vederlo indicare la ripresa del gioco. Ma come, niente Var? Rocchi non gli ha suggerito di andare a rivedere le immagini? È questo l’errore clamoroso della prestazione di Manganiello, ammesso anche dai vertici arbitrali. Non aver concesso il rigore all’Inter – secondo noi c’era – è una conseguenza, e comunque rientra nella sfera delle opinioni. Ma non aver controllato l’episodio con una "Ofr", cioè una on-field review – tradotto: doveva andare a rivedere le immagini a bordo campo – è una violazione del protocollo. L’arbitro ha deciso di affidarsi al giudizio dei colleghi predisposti alla Var. Ha sbagliato. Ovvio che sia un concorso di colpa con Rocchi e l’assistente al var Liberti, ma Manganiello ha la responsabilità più grave, perché il protocollo stabilisce che chi sta davanti al video può solo suggerire, mentre la decisione finale spetta sempre al direttore di gara. Ora, posto che il protocollo è lo stesso dell’anno scorso, non si capisce perché in questo campionato l’utilizzo della Var sia meno uniforme e il potere discrezionale degli arbitri aumentato. È solo conseguenza del metro utilizzato al Mondiale o è una crisi di rigetto dopo un primo anno di felice convivenza? Speriamo di no, perché se così fosse il campionato italiano un grosso problema.
il resto — Di problemi ieri Manganiello ne ha avuti parecchi. Per ironia della sorte, lo stesso giocatore che aveva provocato il rigore del possibile 1-0 dell’Inter va a segnare (con un gran gol) la rete della vittoria del Parma. Ma sulla traiettoria del pallone scagliato dalla distanza dal giocatore gialloblù, c’è un compagno di squadra oltre la linea, che sembra impedire ad Handanovic una corretta visuale: fuorigioco passivo o da sanzionare? Anche qui, perché non interrogare il Var (che evidentemente non segnala nulla)? Il portiere dell’Inter a fine gara è furibondo, a noi resta il dubbio. In precedenza, altre due decisioni davvero discutibili del direttore di gara, entrambe nei primi minuti della gara. Al 3’, l’interista Gagliardini entra a gamba tesa e col piede a martello su Di Gaudio: fallo da cartellino arancione ma Manganiello incredibilmente non fischia nemmeno la punizione. E un minuto più tardi non si accorge che Sepe volutamente butta in campo un secondo pallone per non consentire all’Inter di battere una rimessa in zona d’attacco. Comportamento scorretto, da giallo. Che non arriva.
Il replay chiarisce come il pallone tocchi direttamente il braccio. Sky

Il replay chiarisce come il pallone tocchi direttamente il braccio. Sky

NAPOLI-FIORENTINA — All’8’ il Napoli invoca un calcio di rigore. Scontro dubbio in area viola tra Milenkovic e Mertens: Fabbri lascia giocare e il Var non interviene; corretto. Altro contatto al 22’: lancio in area viola per Zielinski che si scontra con Pezzella e si lascia andare a terra, l’arbitro non ha dubbi e fa giocare. Come quando il pallone finisce sul braccio di Mario Rui nell’area di rigore del Napoli: tocco involontario. Al 31’ Koulibaly dà una manata a Simeone, ci stava l’ammonizione. Tre minuti più tardi, giusto il giallo a Chiesa per un’entrata in ritardo su Hamsik.
FROSINONE-SAMPDORIA — Non esistono partite facili, nemmeno per gli arbitri. Fischi e ammonizioni complessivamente giusti per l'arbitro Irrati, che però forse grazia Molinaro. Nel finale, direttore di gara bravo a tenere a bada il nervosismo dei giocatori del Frosinone, alla terza sconfitta in quattro partite.