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Alla Fondazione Prada il noir di John Bock

Alla Fondazione Prada il noir di John Bock

'The next quasi-complex', al Podium dal 18 luglio al 24 settembre

MILANO, 17 luglio 2018, 19:42

Giulia Costetti

ANSACheck

Il mondo eccentrico di John Bock alla Fondazione Prada - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il mondo eccentrico di John Bock alla Fondazione Prada - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il mondo eccentrico di John Bock alla Fondazione Prada - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nell'acquario vetrato che è il Podium di Fondazione Prada, a Milano, va in scena il mondo noir, surreale ed eccentrico di John Bock: la mostra 'The next quasi-complex' apre il pubblico il 18 luglio in largo Isarco, fino al 24 settembre. L'esposizione - concepita dall'artista tedesco appositamente per gli spazi della Fondazione - è un tutt'uno con le schiume di alluminio delle pareti e le vetrate del Podium.

Bock se l'è immaginata partendo proprio da quella struttura che riflette in pieno le sue performance 'site-specific' e le sue tecniche: "Mi piace molto l'architettura di Rem Koolhaas, mi piace la combinazione di materiali, come si vede anche nelle mie installazioni: ho abbinato oggetti 'cheap', come ad esempio i calzini, per creare spazi nuovi dentro a questo spazio - ha spiegato l'artista a margine della presentazione della mostra alla stampa - Mi piace che sia uno spazio aperto, dal quale ho ricreato una piccola città con mura, porte, scale, monumenti e abitazioni".

E in questo nuovo spazio - fatto di assemblaggi illogici di oggetti del quotidiano - il visitatore attraversa letteralmente il mondo di Bock: calzini, maglioni, televisori, carcasse di motociclette "che guidano verso l'inferno" - come spiegato dall'artista - materiali di scarto, mobili e coperte. Molti dei pezzi esposti provengono dai set di film realizzati dall'artista che in una sorta di vortice creativo li trasforma e dà loro una seconda vita. La sua creazione preferita? "Seguitemi, è questa", ha detto ai giornalisti infilando una presa scart senza fili in un televisore ormai da rottamare. E' un gesto, in realtà, perché la gestualità diventa arte se ha un messaggio: "Rappresenta la connessione, ma una connessione che non esiste perché quando la attacchi non succede niente, è tutto rotto e rovinato. Come nel mondo e nella vita: finché funzioni e lavori è ok, ma poi muori e nessuno sa più che sei esistito", ha concluso Bock.

Quindici le opere esposte in totale, le due installazioni principali appartengono alla Collezione Prada: 'Lütte mit Rucola' - la stanza degli orrori riallestita dal set dell'omonimo film del 2006 in cui Bock è il protagonista omicida che tortura la sua vittima - è certamente il cuore della mostra in cui i visitatori diventano veri 'testimoni' di scene splatter e horror guardando la stanza da un balcone che si affaccia sulla scena del crimine; mentre 'When I'm looking into the Goat Cheese Baister' è una grande scenografia mobile, un assemblaggio di oggetti e videoinstallazioni che prenderanno vita nelle mani di Bock durante il momento clou della mostra, l'8 settembre: una performance live in cui l'artista si esibirà insieme agli attori Lars Eidinger e Sonja Viegener. Con questa sorta di astronave anche Bock si muoverà tra le sue creazioni "come una mosca intorno a una carcassa".

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