Libia, il ritorno del Generale Haftar

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Di Cristiano Tassinari
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L'uomo forte della Libia Orientale, il Generale Haftar, è tornato a Bengasi, la sua roccaforte: dopo un'assenza di un paio di settimane per un misterioso problema di salute (un ictus?), ritorna in sella all'autorità che guida la zona est del paese. Il suo obiettivo: le elezioni del 2019.

L'uomo forte

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Una sorpresa, ma nemmeno troppo, visto che il suo ritorno in questi giorni era già stato abbondantemente anticipato.
I media libici e stranieri avevano annunciato addirittura la sua morte, ma l'uomo forte della Libia orientale,il Generale Khalifa Haftar, 75 anni, è vivo e vegeto.

Tornato a Bengasi ieri,dopo un ricovero di due settimane a Parigi, pare in seguito ad ictus (o un emorragia celebrale), è apparso in buona forma, sorridendo all'aeroporto di Benina, salutando i militari del suo esercito nazionale libico, tra cui il generale Abdel Razzak Al-Nadhouri, sfuggito a un attentato lo scorso 18 aprile.

Comitato d'accoglienza, tappeto rosso e salone d'onore per questo ritorno ben pubblicizzato, non c'è che dire.
Del resto, si tratta di un ritorno importante, che evita un pericoloso vuoto di potere nella zona orientale della Libia.

Le voci sulla salute del Generale Haftar hanno anche riempito i social network libici, nelle ultime settimane: la durata esatta e la ragione del suo ricovero a Parigi rimangono segrete.

L'accoglienza al generale Haftar al suo ritorno in Libia.

La situazione in Libia

Dalla caduta del regime di Gheddafi nel 2011, due autorità si contendono il potere in Libia: da una parte il governo di unità nazionale riconosciuto dalla comunità internazionale e con sede a Tripoli e, dall'altra, l'autorità che esercita il suo potere nell'est del paese, il governo di Tobruk, con il supporto proprio del generale Haftar e l'appoggio dell'Egitto di Al-Sisi, forse il principale alleato di Haftar.

Il suo obiettivo, ora, è quello di partecipare alle elezioni, che in Libia si terranno entro il 2019.

Nel frattempo, Haftar dovrà decidere se continuare o meno la cosidetta "Operazione Dignità": stanare i numerosi gruppi jihadisti a Bengasi e in tutta la Cirenaica.

Haftar è accusato dai suoi rivali di voler stabilire una nuova dittatura militare in Libia.

Il Generale Haftar si affaccia dall'aereo che lo ha riportato in Libia.
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