Il 2017 interista si chiude con un risultato interlocutorio, che si presta a differenti visioni: da una parte evita che la crisi diventi profonda, dall'altra non la cancella appieno.
il dato positivo — Il numero che davvero rincuora i tifosi nerazzurri è 41: quarantuno punti in un girone sono bottino apprezzabile. Se ripetuto porterà quasi sicuramente alla Champions, l'obiettivo stagionale. Il pareggio mantiene le distanze immutate sulla Lazio quinta, ma anche sulla Roma, che sulla carta aveva un turno più favorevole (in casa col Sassuolo). La Roma può ancora sorpassare, la Lazio può avvicinarsi, ma i recuperi non sono semplici.
il dato negativo — La cifra (tondissima) che preoccupa sugli spalti di San Siro e dalle parti di Appiano Gentile è quello 0 nei gol segnati, che si ripete. Attacco ancora a secco; un gol realizzato (inutile) nelle ultime 6 gare giocate fra tutte le competizioni; anche contro la Lazio poche occasioni create, piuttosto estemporanee. Una sola davvero enorme, e conclusa anche bene: però Strakosha dice no a Perisic.
il giocatore positivo — La nota lieta in vista del 2018 è Joao Cancelo. Il portoghese finché ha energia è fra i più attivi nel supportare la fase offensiva, ma soprattutto mostra netti miglioramenti in quella difensiva: chiusure su Lulic e Lukaku, ma anche diagonali difensive puntuali. Cancelo è probabilmente l'esterno basso con maggiore qualità della rosa: una risorsa su cui puntare. Ma tutta la difesa torna a d essere solida, limitando a lungo una squadra dalle grandi possibilità offensive come la Lazio (43 gol segnati, secondo attacco).
IL protagonista negativo — Sicuramente la squadra non lo aiuta, i palloni non "fioccano come nespole" dalle sue parti, però Mauro Icardi, in questa fase della stagione, ci mette anche del suo. Il capitano si fa trovare poco, difende male palla, sembra sempre essere nel posto sbagliato e non inventa nulla. Un po' di riposo sarebbe probabilmente la soluzione, ma le alternative, si sa, non sono tantissime.
l'allarme — Se poi parliamo di alternative dietro, siamo quasi a zero. Quando a fine primo tempo Ranocchia sembra infortunarsi, Spalletti può solo pensare di accentrare Santon, inserendo Dalbert: in panchina di ruolo c'è solo il Primavera Lombardoni. Ranocchia alla fine resta in campo, ma quell'allarme suonato deve essere ricordato quando si aprirà il mercato.