Qualcomm chiede il blocco delle vendite e della produzione degli Apple iPhone in Cina

Sempre più ai ferri corti Qualcomm ed Apple: chiesta una penalizzazione importante per la Mela in terra cinese.

Continua, senza esclusione di colpi, la battaglia legale tra Qualcomm ed Apple.
L’azienda madre dei famosi SoC Snapdragon basati su architettura ARM ha presentato una denuncia nei confronti di Apple in Cina con l’obiettivo di bloccare le vendite e la produzione dei dispositivi della Mela nel Paese estremo-orientale.


Tutto è iniziato a gennaio scorso quando la FTC statunitense ha avviato un’indagine ipotizzando una condotta illecita da parte di Qualcomm che avrebbe forzato Apple a usare i suoi chip a fronte della richiesta di royalty gonfiate: USA, Qualcomm accusata di pratiche anticoncorrenziali.
Apple ha quindi avviato una causa da 1 miliardo di dollari nei confronti di Qualcomm a distanza di tre giorni dalla contestazione della FTC a stelle e strisce.

Qualcomm ha a sua volta rispedito al mittente tutte le contestazioni sostenendo che Apple avrebbe dichiarato il falso rappresentando i fatti in maniera fuorviante: Qualcomm denuncia Apple per pratiche scorrette e chiede un risarcimento danni.

Da allora Apple ha sospeso il pagamento di qualunque royalty a Qualcomm e ha istruito le sue società distributrici a fare altrettanto.
Qualcomm ha quindi risposto con il tentativo di bloccare le importazioni degli iPhone negli Stati Uniti (Qualcomm proverà a bloccare le importazioni degli iPhone?) e oggi l’azienda amplia ulteriormente il terreno di scontro portando la vertenza legale anche in terra cinese.

Secondo uno dei legali di Apple, Bruce Sewell, la tecnologia Qualcomm costerebbe ad Apple 18 dollari per ogni smartphone venduto, un “gettone” per l’utilizzo dell’altrui proprietà intellettuale che l’azienda guidata da Tim Cook riterrebbe troppo oneroso.

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