A parole sarebbero tutti contrari. "Liste pulite", chiede il candidato governatore del centrodestra, Nello Musumeci. "Liste pulite", risponde l'aspirante presidente del centrosinistra, Fabrizio Micari. Il risultato, però, è un altro. Da destra a sinistra corrono per un posto all'Assemblea regionale siciliana candidati condannati per reati gravi come la corruzione elettorale e indagati di tutti i tipi: estorsione, abuso d'ufficio, falso. Poi ci sono i parenti degli ex impresentabili. Ecco i nomi sui quali vigilerà la commissione Antimafia
C’è chi ha condanne anche per reati gravi come la corruzione elettorale e chi a causa di sentenze definitive ha già rischiato di dover subire l’onta della decadenza. Chi colleziona capi d’imputazione come fossero figurine e chi torna in campo in attesa che un giudice pronunci una sentenza nei suoi confronti. Chi può vantare in curriculum fotografie con capimafia di primissimo livello e chi invece va in giro con i figli dei boss latitanti a rivendicare la sua nostalgia per i boss del passato. Poi ci sono i parenti: i figli dei condannati, i fratelli degli imputati, i familiari degli incandidabili.
Se fosse un concorso pubblico, per un posto al comune o al catasto, una percentuale non piccola dei concorrenti partirebbe già certa di non potere accedere alle prove finali. Troppo ingombranti i conti in sospeso con la giustizia, troppo numerose le indagini in corso, esagerate persino le condanne. E invece a questo giro anche chi è già noto alle forze dell’ordine potrà realizzare il sogno di servire la sua Regione: ovviamente in cambio di un lauto stipendio. Sono i miracoli regalati dall’irredimibile Sicilia, l’isola dei paradossi e dei laboratori politici che tra un mese esatto dovrà eleggere il suo nuovo governatore e i nuovi sedicenti deputati, cioè la versione locale dei consiglieri regionali. Una corsa all’ultimo voto che anche questa volta non rinuncia a farsi segnalare alle cronache nazionali sempre per lo stesso problema: quello dei cosiddetti impresentabili.
A parole sarebbero tutti contrari. “Liste pulite“, chiede il candidato governatore del centrodestra, Nello Musumeci. “Liste pulite“, risponde l’aspirante presidente del centrosinistra, Fabrizio Micari. Il risultato, però, non è esattamente quello sperato visto che già a 48 ore dalla scadenza dei termini la commissione Antimafia si era premurata di anticipare le sue volontà: anche le liste per le regionali siciliane sarebbero state passate al setaccio. I tempi, però, sono stretti: per questo motivo Palazzo San Macuto farà sapere solo dopo le elezioni i nomi dei cosiddetti “impresentabili“. Ora che i partiti hanno depositato le liste nelle nove province siciliane non è difficile ipotizzare su quali candidati si concentreranno le attenzioni dei commissari. E anche su quali è magari il caso di sollecitare l’attenzione dell’opinione pubblica: parenti di condannati o imputati per reati gravi, candidati incensurati ma con frequentazioni tutt’altro che cristalline.
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Elezioni Sicilia, dal Pd a Forza Italia la carica degli “impresentabili”: in corsa imputati, indagati e condannati
A parole sarebbero tutti contrari. "Liste pulite", chiede il candidato governatore del centrodestra, Nello Musumeci. "Liste pulite", risponde l'aspirante presidente del centrosinistra, Fabrizio Micari. Il risultato, però, è un altro. Da destra a sinistra corrono per un posto all'Assemblea regionale siciliana candidati condannati per reati gravi come la corruzione elettorale e indagati di tutti i tipi: estorsione, abuso d'ufficio, falso. Poi ci sono i parenti degli ex impresentabili. Ecco i nomi sui quali vigilerà la commissione Antimafia
C’è chi ha condanne anche per reati gravi come la corruzione elettorale e chi a causa di sentenze definitive ha già rischiato di dover subire l’onta della decadenza. Chi colleziona capi d’imputazione come fossero figurine e chi torna in campo in attesa che un giudice pronunci una sentenza nei suoi confronti. Chi può vantare in curriculum fotografie con capimafia di primissimo livello e chi invece va in giro con i figli dei boss latitanti a rivendicare la sua nostalgia per i boss del passato. Poi ci sono i parenti: i figli dei condannati, i fratelli degli imputati, i familiari degli incandidabili.
Se fosse un concorso pubblico, per un posto al comune o al catasto, una percentuale non piccola dei concorrenti partirebbe già certa di non potere accedere alle prove finali. Troppo ingombranti i conti in sospeso con la giustizia, troppo numerose le indagini in corso, esagerate persino le condanne. E invece a questo giro anche chi è già noto alle forze dell’ordine potrà realizzare il sogno di servire la sua Regione: ovviamente in cambio di un lauto stipendio. Sono i miracoli regalati dall’irredimibile Sicilia, l’isola dei paradossi e dei laboratori politici che tra un mese esatto dovrà eleggere il suo nuovo governatore e i nuovi sedicenti deputati, cioè la versione locale dei consiglieri regionali. Una corsa all’ultimo voto che anche questa volta non rinuncia a farsi segnalare alle cronache nazionali sempre per lo stesso problema: quello dei cosiddetti impresentabili.
A parole sarebbero tutti contrari. “Liste pulite“, chiede il candidato governatore del centrodestra, Nello Musumeci. “Liste pulite“, risponde l’aspirante presidente del centrosinistra, Fabrizio Micari. Il risultato, però, non è esattamente quello sperato visto che già a 48 ore dalla scadenza dei termini la commissione Antimafia si era premurata di anticipare le sue volontà: anche le liste per le regionali siciliane sarebbero state passate al setaccio. I tempi, però, sono stretti: per questo motivo Palazzo San Macuto farà sapere solo dopo le elezioni i nomi dei cosiddetti “impresentabili“. Ora che i partiti hanno depositato le liste nelle nove province siciliane non è difficile ipotizzare su quali candidati si concentreranno le attenzioni dei commissari. E anche su quali è magari il caso di sollecitare l’attenzione dell’opinione pubblica: parenti di condannati o imputati per reati gravi, candidati incensurati ma con frequentazioni tutt’altro che cristalline.
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Legge elettorale, ok al Rosatellum in commissione. Sì da Pd, Forza Italia, Ap, Lega Nord, centristi e verdiniani
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Sicilia, la candidata trans dell’Udc: “Mi chiamavo Gianluca e oggi sono Roberta Giulia. Ecco perché mi candido”
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Roma 6 mar. (Adnkronos) - "Sulla scena internazionale prevalgono due protagonisti, Trump e quella che gli analisti chiamano Realpolitik. Sono loro, un uomo e un'idea di politica, ad aver piegato Zelensky in nome di una pace giusta che il mondo attende da tre anni. Zelensky ha dovuto cedere, ma anche per Putin si avvicina il momento della verità. L'alibi di un'Ucraina irriducibile che combatte ad oltranza contro l'invasore ora non c'è più. E così tocca a Putin dimostrare se abbia in mente un'idea di pace o semplicemente la resa dell'avversario, tema che coinvolge anche Trump". Così nel suo editoriale il direttore del Giornale Radio Rai e di Rai Radio 1 Francesco Pionati.
"Ancora una volta, purtroppo, tutto passa sulla testa dell'Europa, che cerca di ritagliarsi un ruolo ma ancora non ci riesce - puntualizza Pionati - Pesano frammentazione, protagonismi, divergenze sul riarmo, invio di truppe di pace, difesa nucleare. Qualcosa si muove, ma troppe occasioni sono state sprecate per recuperare rapidamente un ruolo di primo piano nel mondo che cambia. Eppure bisogna provarci".
Roma, 5 mar. (Adnkronos Salute) - "Da oggi il futuro esiste. E' un grande giorno perché abbiamo finalmente il farmaco, per bambini e giovani adulti, che cambierà totalmente la vita dei pazienti" con ipofosfatasia. Lo ha detto Luisa Nico, presidente Api, Associazione pazienti ipofosfatasia, partecipando a Milano all'evento 'Svolta nella cura dell'Ipofosfatasia: approvata la rimborsabilità in Italia di asfotase alfa, la prima terapia per il trattamento di bambini e adulti', organizzata da Alexion, AstraZeneca Rare Disease.
L'ipofosfatasia è una malattia metabolica rara, ereditaria e progressiva. "Per i pazienti finora il percorso è stato molto duro - sottolinea la presidente di Api - le persone che soffrono delle forme più gravi soffrono in maniera molto seria. Poi c'è chi soffre di forme meno gravi che in età adulta vengono confuse con molte altre patologie". Si tratta di una malattia invalidante. "La vita comune, la vita quotidiana è assolutamente piena di difficoltà e i problemi si ingigantiscono nel tempo. Il problema di vestirsi la mattina, di rifarsi il letto, di gestire una casa, di aprire un barattolo o guidare un'automobile, per esempio. Andare al lavoro diventa molto complesso e comporta una grandissima fatica - continua - è una patologia che ti isola dal contesto sociale perché molto spesso chi ne soffre viene confuso come una persona che si lamenta".
Purtroppo l'ipofosfatasia è una patologia poco conosciuta anche in ambito medico. "L'associazione pazienti ha il compito di fare rete e soprattutto di informare e di indirizzare le famiglie nel percorso da fare - conclude Nico - Abbiamo una giornata dedicata all'Api, il 30 ottobre. Come Api, cerchiamo di essere piccole 'api' che vanno a diffondere conoscenza per non far sentire sole le famiglie. Tutti insieme si fa la differenza".
Roma, 5 mar. (Adnkronos Salute) - "Da circa 15 anni abbiamo iniziato lo sviluppo di asfotase alfa, una terapia enzimatica sostitutiva per il trattamento della ipofosfatasia (Hpp), una malattia genetica rara dovuta a un'alterazione genetica che determina un deficit enzimatico di fosfatasi alcalina, un enzima fondamentale per la mineralizzazione e la crescita dell'osso. Ci siamo assunti dei rischi nell'ambito della ricerca per l'ipofosfatasia, ma ne siamo orgogliosi e oggi possiamo dire che ne è valsa la pena perché siamo riusciti a portare ai pazienti questa importante opzione terapeutica". Lo ha detto Federica Sottana, senior country Medical director di Alexion, Astrazeneca Rare Disease, partecipando questa mattina a Milano all'incontro con la stampa organizzata dalla farmaceutica in occasione dell'approvazione alla rimborsabilità, da parte di Aifa, per asfotase alfa, la prima terapia per il trattamento di bambini e adulti.
L'impegno di Alexion "non si ferma al trattamento - aggiunge - Cerca di assistere e di supportare i pazienti, le associazioni pazienti e la comunità scientifica in tutto il percorso della malattia, dalla diagnosi a quello che viene definito 'beyond the pill', quindi servizi oltre il farmaco".
Da qualche mese Alexion ha proposto alla comunità scientifica 'Hpp easy program', "un servizio completamente gratuito che mette a disposizione dei clinici un laboratorio specializzato, certificato, che esegue esami e test per andare a dosare la fosfatasi alcalina, i substrati della vitamina B6, tipo i Pea, e il pirofosfato inorganico - illustra Sottana - Oltre a questo progetto che facilita e velocizza una diagnosi precoce della patologia, Alexion supporta il servizio 'Arco', che mette a disposizione il farmaco a domicilio del paziente, degli infermieri che, in maniera virtuale, guidano il paziente nell'autosomministrazione del farmaco, ma anche guidano e monitorano il paziente nel processo di aderenza al trattamento. Oltre a questo - conclude - viene messo a disposizione un supporto psicologico, un supporto di un nutrizionista e di un fisioterapista".
Roma, 5 mar. (Adnkronos Salute) - "Nell'ipofosfatasia non funziona bene la fosfatasi alcalina che è l'enzima fondamentale per far mineralizzare lo scheletro e anche l'apparato dentario. Senza questo enzima tendiamo ad avere denti malati in uno scheletro malato e una vera e propria osteomalacia. Quando parliamo di un farmaco" come asfotase alfa, "parliamo di una molecola che sostituisce l'enzima carente. Già nelle prime settimane di trattamento il paziente riferisce di stare meglio". Così Maria Luisa Brandi, presidente di Firmo - Fondazione italiana ricerca sulle malattie dell'osso, nel suo intervento a Milano all'incontro con la stampa organizzato da Alexion, AstraZeneca Rare Disease, dal titolo 'Svolta nella cura dell'Ipofosfatasia: approvata la rimborsabilità in Italia di asfotase alfa, la prima terapia per il trattamento di bambini e adulti'.
L'ipofosfatasia è una malattia rara non sempre diagnosticata nei casi in cui la sintomatologia è di lieve intensità. "Nell'adulto che non viene diagnosticato precocemente, il paziente avrà sviluppato una serie di fratture multiple alle ossa lunghe - spiega l'esperta - Avrà una patologia muscolo tendinea anche molto importante e dolore cronico. Potrebbe già avere una artrosi del ginocchio, dove si accumula il pirofosfato, con una sintomatologia acuta con gonfiore delle articolazioni. L'Italia non ha avuto una grande esperienza" riguardo il trattamento con asfotase alfa "perché non era rimborsabile - sottolinea Brandi - Lo si è potuto dare solo ai pazienti più gravi. C'è una paziente, in particolare - racconta - che viveva ormai stesa a letto, con fratture femorali e vertebrali multiple, assistita dalla famiglia. Andava avanti e indietro dal reparto di urgenza neurologica. Dopo il trattamento farmacologico è venuta nel mio studio, affrontando un viaggio in aereo, con un solo bastone. Per me è stato un miracolo".
Pechino, 6 mar. (Adnkronos) - Il ministero degli Esteri cinese ha promesso che la Cina "combatterà fino alla fine" con gli Stati Uniti in una "guerra tariffaria, commerciale o in qualsiasi altra guerra", segnando la più forte retorica di Pechino nei confronti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump da quando è entrato alla Casa Bianca.
"Esercitare una pressione estrema sulla Cina è l'obiettivo sbagliato e il calcolo sbagliato", aveva detto martedì il portavoce del ministero degli esteri cinese Lin Jian in risposta all'imposizione da parte di Trump di una tariffa aggiuntiva del 10% sui beni cinesi, portando il dazio cumulativo al 20%. "Se gli Stati Uniti hanno altre intenzioni e insistono su una guerra tariffaria", ha aggiunto ieri Lin, "una guerra commerciale o qualsiasi altra guerra, la Cina combatterà fino alla fine. Consigliamo agli Stati Uniti di mettere da parte la loro faccia da bulli e tornare sulla strada giusta del dialogo e della cooperazione il prima possibile".
I commenti su "qualsiasi altra guerra" sono stati condivisi su X dal portavoce del ministero degli affari esteri. Il post è stato poi ripubblicato dall'ambasciata cinese negli Stati Uniti. L'ambasciata ha ribadito il messaggio, scrivendo: "Se la guerra è ciò che vogliono gli Stati Uniti, che si tratti di una guerra tariffaria, di una guerra commerciale o di qualsiasi altro tipo di guerra, siamo pronti a combattere fino alla fine".
Gaza, 6 mar. (Adnkronos) - Secondo l'Unicef, il blocco imposto da Israele minaccia i servizi sanitari salvavita per bambini e neonati nella Striscia di Gaza. Rosalia Bollen, portavoce del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia, ha affermato che il blocco degli aiuti umanitari, compresi i vaccini e i ventilatori per i neonati prematuri, "avrà conseguenze devastanti nella vita reale" per i bambini e i loro genitori. "Se non saremo in grado di riprendere le forniture di aiuti, la vaccinazione di routine si fermerà", ha aggiunto. "Le unità neonatali non saranno in grado di prendersi cura dei bambini prematuri, quindi questa è una conseguenza reale con cui dovremo fare i conti molto, molto presto".
Kiev, 6 mar. (Adnkronos) - Un civile è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti in seguito al bombardamento del villaggio di Slatyne, nella regione ucraina di Kharkiv. Lo ha riferito la polizia su Telegram. "Oggi, verso le 5,15, il villaggio di Slatyne, Dergachivska Hromada, è stato bombardato. A seguito dell'attacco, un uomo di 51 anni è morto. Una donna di 62 anni e un uomo di 22 anni, residenti nella casa distrutta, sono rimasti feriti", ha dichiarato la polizia. A causa dell'attacco, diverse abitazioni private e automobili sono rimaste danneggiate ed è scoppiato un incendio.