Alejandro Gomez alla prima in Europa. È quasi incredibile

Nel calcio moderno è difficile che un attaccante che gioca nel vecchio continente possa prima rappresentare l'Argentina e poi esordire in Europa. Però è la storia di Alejandro Gomez, iridato ai Mondiali under20 2007 con l'albiceleste, quando nella selezione gli facevano compagnia Sergio Aguero, Angel Di Maria, la vecchia conoscenza del calcio bergamasco Maxi Moralez, oltre a Mauro Zarate.

Gomez è arrivato al Catania nel 2010, otto stagioni fa, diventato titolare inamovibile della formazione rossazzurra. Al Massimino sembrava quasi di vedere un piccolo Barcellona, con il Papu, Barrientos e Bergessio che formavano un tridente spettacolare. Grandi prestazioni, tanto da attirare l'attenzione di Inter e Fiorentina: anzi, i nerazzurri erano a un passo dall'acquistarlo, salvo poi accettare l'offerta degli ucraini del Metalist che giocavano la Champions League. Peccato che Gomez arrivò in Russia troppo tardi, finendo in tribuna nell'unica sfida cui poteva prendere parte, contro il Paok di Salonicco.

In realtà il Metalist passò anche il turno, ma poi venne squalificato, il 14 agosto del 2013, con un procedimento disciplinare della Uefa per non aver rispettato i criteri d'ammissione alla competizione (articoli 2.04, 2.05 e 2.10). L'anno dopo in Ucraina scoppia la guerra, Gomez ritorna in Europa senza la possibilità di avere pretese e riparte dall'Atalanta. Con l'arcobaleno di ieri il Papu si è preso qualcosa che gli spettava di diritto, poiché miglior giocatore bergamasco della scorsa annata: forse voleva una grande, con la Lazio che aveva prospettato un'offerta mentre Roma, Inter e Milan rimanevano alla finestra. Chissà che alla fine non sia andata bene così.