Fonti di intelligence statunitensi dicono che la crisi con in mezzo il Qatar è iniziata per un attacco informatico progettato dagli Emirati Arabi Uniti

Il Qatar in rosso, e intorno a lui gli altri paesi del Golfo Persico
Il Qatar in rosso, e intorno a lui gli altri paesi del Golfo Persico

Alcune fonti di intelligence statunitensi hanno detto che la crisi che ha portato all’isolamento del Qatar è iniziata a causa di un attacco informatico organizzato dagli Emirati Arabi Uniti e diretto contro i siti e i social network del governo qatariota. La questione ruota attorno ad una frase molto contestata che alla fine di maggio l’agenzia di news statale qatariota attribuì all’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al Thani: «Non c’è saggezza nel nutrire ostilità nei confronti dell’Iran». L’Iran – paese a stragrande maggioranza sciita – è il principale nemico dell’Arabia Saudita ed è ostile praticamente a tutti i paesi arabi del Golfo. Secondo la stessa agenzia di news, al Thani avrebbe anche condannato l’inclusione dei libanesi di Hezbollah e dei palestinesi di Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche, definendo entrambi “gruppi di resistenza” e non “gruppi terroristici”. Dopo la diffusione delle dichiarazioni di al Thani, gli altri governi arabi del Golfo e l’Egitto avevano accusato il Qatar di sostenere il terrorismo, un’accusa che era già stata fatta ai qatarioti diverse volte; il governo del Qatar aveva però negato che al Thani avesse davvero detto quelle cose, e aveva sostenuto di essere stato hackerato.

Secondo le informazioni raccolte dall’intelligence statunitense, ha scritto il Washington Post, alcuni membri del governo degli Emirati Arabi Uniti discussero del piano di hackerare l’agenzia di news statale qatariota il 23 maggio, il giorno prima della diffusione delle dichiarazioni attribuite ad al Thani della crisi. Le fonti di intelligence americane hanno detto che non è chiaro se gli emiratini abbiano condotto direttamente l’attacco o se abbiano assunto qualcuno per farlo al posto loro.