L’inchiesta sui «furbetti del cartellino» torna a scuotere il Comune di Sanremo e apre un nuovo caso: due dipendenti sono stati sospesi dal lavoro per un mese dopo che si è scoperto, grazie alle indagini, la loro appartenenza alla massoneria.

Ovviamente la ragione della sospensione non è legata all’essere massoni ma al fatto di non averlo indicato quando, alla pari di tutti gli altri dipendenti di Palazzo Bellevue, erano stati chiamati a dichiarare - in adesione al Codice di comportamento introdotto per legge nel 2013 e integrato con un proprio Codice dal Comune di Sanremo l’anno dopo - «la propria adesione o appartenenza ad associazioni ed organizzazioni, a prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento dell’attività dell’ufficio». Lo spettro del conflitto di interessi, in poche parole. E loro, di essere massoni, non lo avevano detto.

La sospensione, non ancora esecutiva - può essere impugnata, e in ogni caso i dirigenti ne devono decidere le modalità in base alle esigenze dell’ufficio - riguarda nientemeno che un «maestro venerabile» di una loggia del Principato di Monaco. Carica ricoperta da Mirco Norberti, impiegato dell’Anagrafe. Era tra i trentadue licenziati in seguito all’indagine della Finanza ma il giudice del lavoro lo ha reintegrato per un vizio di forma e ora si attende l’esito del ricorso in Appello del Comune. Quando i finanzieri gli avevano perquisito casa, avevano trovato il verbale di una riunione della loggia monegasca: il suo nome era il primo, in virtù del suo ruolo. E tra gli altri - molti di sanremesi - c’era anche quello di un secondo dipendente di Palazzo Bellevue: Antonio Caldarelli, geometra del servizio Fabbricati. Lui, nell’inchiesta sui «furbetti», non c’era finito ma come Norberti aveva omesso di dichiarare la sua appartenenza alla massoneria. E come il «maestro venerabile» è stato sospeso.

Entrambi, davanti al segretario generale Concetta Orlando, responsabile dell’Ufficio procedimenti disciplinari - la stessa che ha disposto i trentadue licenziamenti - avrebbero ammesso di essere stati «superficiali», di non avere dato importanza alla cosa: Norberti presentando una lettera di dimissioni dalla carica, Caldarelli spiegando di avere frequentato la loggia sporadicamente. E sostenendo di non avere mai utilizzato la loro appartenenza alla massoneria per ottenere o dispensare favori o altro, in veste di dipendenti comunali. Il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, preferisce non commentare: «Pur non conoscendo i termini della vicenda, credo che in questo momento il nostro Comune abbia bisogno di serenità». Tradotto: abbiamo già dato abbastanza con il caso dei furbetti.

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