Le dimissioni

Tim, si dimette Flavio Cattaneo

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Dopo settimane di voci, l’azienda comunica il termine consensuale dei rapporti con l’amministratore delegato.

Tim comunica il divorzio consensuale con l’amministratore delegato Flavio Cattaneo. Dopo settimane di voci, smentite da Cattaneo, si chiude ufficialmente con il Cda convocato per lunedì 24 luglio la permanenza del manager al timone di Tim, cominciata ad aprile 2016. L’addio di Cattaneo sarà formalizzato entro il 27 luglio, quando sarà convocato il Cda per la semestrale.

Stringato il comunicato ufficiale di Tim, arrivato poco prima delle 18,00 a borse chiuse.

“TIM comunica che sono in corso di convocazione il Comitato Nomine e Remunerazioni, nonché, a seguire, il Consiglio di Amministrazione, con all’ordine del giorno l’esame della proposta di definizione consensuale dei rapporti fra la Società e il dottor Flavio Cattaneo. Deliberazioni conseguenti. E’ previsto che le riunioni si terranno il prossimo lunedì 24 luglio”.

Secondo fonti citate da Reuters, Cattaneo avrebbe negoziato uno “special award” inferiore ai circa 40 milioni previsti per contratto in caso di sua uscita prematura.

Le prime voci di una possibile uscita di Cattaneo dall’azienda riportate da Bloomberg erano emerse un paio di settimane fa, in seguito alle crescenti tensioni con gli azionisti di Vivendi dovute al pesante muro contro muro con il Governo sui bandi Infratel per la banda ultralarga nelle aree bianche.

Cattaneo in audizione al Senato aveva criticato i criteri dei bandi Infratel, a suo dire troppo sbilanciati a favore di Open Fiber, suscitando così la forte reazione del Governo ma anche di Vivendi, primo azionista di Tim con il 24%, che avrebbe chiesto all’Ad di abbassare i toni perché vuole la pace con il Governo.

Il Governo teme di subire danni da Tim nelle aree bianche, e ha deciso di tutelare il piano nazionale banda ultralarga – finanziato con fondi pubblici per complessivi 4 miliardi – nelle aree bianche, visto che l’ex incumbent a marzo ha deciso di investire nelle aree a fallimento di mercato, per le quali in precedenza aveva invece mostrato disinteresse.

Nel frattempo, il 5 luglio scorso l’Antitrust aveva avviato a sua volta un’indagine sulla condotta di Tim in relazione alle gare Infratel.

A rendere ancor più instabile il quadro degli ultimi giorni, l’ispezione di ieri della Consob nella sede di Tim per verificare l’influenza di Vivendi sull’azienda di cui ha il controllo di fatto.

Per la successione di Cattaneo, circola con insistenza il nome dell’israeliano Amos Genish, attuale chief convergence officer di Vivendi e già Ceo della divisione brasiliana di Telefonica. La nomina di Genish, in quanto non italiano, sarebbe funzionale ad allentare le tensioni fra Tim e il Governo sui bandi per le aree bianche. Genish potrebbe entrare in azienda come Ad o in qualità di consigliere del presidente Arnaud De Puyfontaine, per formare un triumvirato al comando dell’azienda con il vicepresidente Giuseppe Recchi, che potrebbe ricevere alcune deleghe operative o assumere direttamente la carica di Ad con Genish Direttore generale.