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Formula Uno, Silverstone: Hamilton domina e riapre il mondiale. Kimi terzo, Vettel settimo

(afp)
Sul circuito di casa il britannico della Mercedes vola, precedendo il compagno di squadra Bottas e portandosi in classifica ad un solo punto dal tedesco, nettamente dietro
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SILVERSTONE - Una gara pazza e maledetta, in cui una sfortuna accecante si è sovrapposta a un piccolo capolavoro tecnico tattico compiuto dalla Mercedes, compromette in un colpo solo quanto di buono fatto dalla Ferrari in questo inizio di stagione, riducendo a un solo punto (177-176) il vantaggio di Sebastian Vettel su Lewis Hamilton in classifica piloti.
Fino al penultimo giro,  la trama della domenica di Silverstone era stata lineare e sportivamente accettabile. Il miglior pilota del week end, sulla migliore macchina - vale a dire Hamilton su Mercedes - aveva dominato la scena in largo e in lungo. Partendo davanti e conducendo in scioltezza il gp. Una cosa del genere era ampiamente prevedibile già da ieri: l'inglese è dall'inizio del week end che - pure tra i fischi dei suoi tifosi che non avevano gradito la sua diserzione dall'evento pubblico di Trafalgar square - spiega a tutti come si fa a guidare tra le curve magiche di Silverstone. 

Meno prevedibile, semmai, era quello che era successo dietro di lui. Al via Raikkonen - che scattava dalla seconda posizione - aveva ostacolato sia pure in maniera involontaria e corretta Vettel, esponendo il leader del mondiale all'aggressione di Verstappen, il peggior cliente della griglia, in questo momento. 
Vettel dal canto suo non è era partito propriamente bene, però aveva recuperato rapidamente e forse avrebbe potuto restare in gara più a lungo se il tappo del compagno non gli fosse  costato la posizione. Così dopo pochi metri di  pista la situazione era già delineata: Hamilton e Raikkonen davanti, Verstappen e Vettel dietro, staccati. Bottas, partito nono cominciava proprio in quel mentre la sua incredibile rimonta. 

Rimonta agevolata dal duello spettacolare che di lì a poco si è andato a innescare tra Vettel che non voleva perdere troppo terreno rispetto a Hamilton e aveva fretta di schiacciare a fondo l'acceleratore e il giovane pilota Red Bull. Un confronto ruota a ruota davvero entusiasmante, stile Anni 80, rovinato purtroppo dal fastidioso frignare via radio dei due piloti che ad ogni tocco si lamentavano con i box di inesistenti scorrettezze. Alla fine la Ferrari, anche per evitare incidenti che sarebbero stati troppo costosi in termini di punti, taglia la testa al toro e richiama Vettel al box tendando un felice undercut. A quel punto la classifica per la Ferrari non è male, visti i presupposti: dietro il leader Hamilton - imprendibile - le due Rosse di Raikkonen - rinato - e Vettel. 

Ma Bottas doveva ancora fare la sua mossa. Che alla fine si è rivelata devastante - in tutti i sensi. Richiamato ai box per il cambio gomme, il finlandese si è ritrovato in pista con ancora una quindicina di giri da fare e con le gomme più veloci, le arancioni, nuove nuove (mentre Vettel aveva quelle lente, le gialle, già vecchie di 20 giri). 
Il duello che ne è nato è stato spettacolare soprattutto grazie alla pervicace resistenza del tedesco, che però nel tentativo di resistere (infine vano) a uno dei tre attacchi portati ha compromesso definitivamente le gomme. Dopo l'inevitabile sorpasso di Bottas su Vettel, la gara sembrava finita: Hamilton primo, e dietro Raikkonen, Bottas e Vettel. Sarebbe stato un esito anche giusto, forse un po'  troppo favorevole alla Ferrari, ma infine quasi giusto. Poi, invece, è arrivato il destino. E voleva dire la sua. Il suo verdetto è stato durissimo: prima Raikkonen, poi Vettel hanno forato perdendo tutte le posizioni possibili. Raikkonen finisce terzo, Vettel settimo.
 
L'impressione è che la gara di Silverstone rischia adesso di diventare uno spartiacque della stagione. Il divario tra Ferrari e  Mercedes è di fatto azzerato, in termini di punti nel mondiale piloti  (mentre in quello costruttori i tedeschi hanno ormai definitivamente preso il largo). Ma  la cosa peggiore è che dal punto di vista tecnico, la freccia d'argento sembra aver ritrovato se stessa e il proprio pilota. E minaccia una seconda parte di stagione molto, molto  dura. Speriamo sia solo un'impressione.
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