• Mondo
  • Martedì 20 giugno 2017

Cosa sappiamo dell’attacco alla moschea a Londra

La polizia ha diffuso maggiori dettagli sull'assalitore, un 47enne britannico che è stato formalmente accusato di terrorismo

(Dan Kitwood/Getty Images)
(Dan Kitwood/Getty Images)

Ci sono nuove informazioni sull’attentato compiuto fuori da una moschea di Londra nelle prime ore di lunedì 19 giugno, durante il quale una persona è morta e altre 11 sono state ferite. Il responsabile è un uomo di 47 anni che ha guidato un furgone verso un gruppo di pedoni, investendoli. L’uomo è stato arrestato con diverse accuse e l’aggravante di terrorismo.

Ieri sera la polizia lo ha identificato ufficialmente: si chiama Darren Osborne e viveva a Cardiff con sua moglie e quattro figli. Non è ancora chiaro perché domenica sera si trovasse a Londra. Osborne non era noto all’intelligence britannica, ma secondo alcune fonti investigative del Guardian è legato agli ambienti dell’estrema destra locale. Non è nemmeno chiaro che lavoro facesse: parlando con ITV News, sua madre lo ha descritto come una persona “disturbata” e ha detto che in passato è stato in cura per problemi mentali. I suoi vicini di Cardiff lo ricordano come una persona piuttosto aggressiva che era solita gridare contro sua moglie – da cui si era recentemente separato – e i suoi figli.

Domenica sera, secondo una ricostruzione del Telegraph, Osborne ha guidato fino a un autonoleggio alla periferia est di Cardiff, dove ha affittato un furgone a 80 sterline per la notte, e ha poi guidato per 270 chilometri fino alla zona di Finsbury Park, un’area a nord del centro di Londra. L’attacco è avvenuto intorno a mezzanotte e venti di lunedì, appena fuori dalla moschea Muslim Welfare House, non lontano dalla stazione ferroviaria e della metro.

moosch

Un testimone che era sul posto ha raccontato al Guardian che poco prima dell’attacco un gruppo di persone si era fermato fuori dalla moschea per aiutare un uomo che era collassato a terra. «È successo in pochi secondi», ha raccontato: «nel giro di un minuto il furgone ha accelerato verso di noi e ha investito l’uomo che era a terra e le persone accanto a lui». Un altro testimone ha raccontato che dopo l’attacco Osborne ha provato a scappare tirando calci e pugni, ma che è stato successivamente immobilizzato da alcuni passanti. Dopo essere stato fermato, secondo diverse testimonianze, Osborne ha detto: «voglio uccidere tutti i musulmani». La polizia ha identificato la persona uccisa come un uomo di 51 anni di nome Makram Ali.

Secondo un testimone sentito dal New York Times, la polizia è arrivata nel giro di 15-20 minuti. Mohammed Mahmoud, uno degli imam della moschea Muslim Welfare, ha raccontato di aver dovuto circondare Osborne per impedire che fosse aggredito prima dell’arrivo della polizia: «abbiamo fermato ogni forma di violenza e abuso contro di lui, che stavano arrivando da tutte le parti». Durante l’arresto di Osborne, alcune persone hanno provato a chiedergli conto dell’attacco, gridando “perché lo hai fatto?”.

Al momento le indagini della polizia si stanno concentrando sulla salute mentale dell’uomo e sulla eventuale premeditazione dell’attacco. Secondo il Guardian, la polizia teme che in futuro l’attacco di ieri possa ispirare altre aggressioni del genere verso i credenti musulmani.