Lifestyle , TBS crush - February 10, 2017

Il cuore di Palermo: una conversazione con Filippo La Mantia

Palermo è stata ufficialmente nominata capitale italiana della cultura del 2018. Per celebrare la sicilianità e conoscere il cuore di questa città speciale abbiamo fatto una chiacchierata con il cuoco Filippo La Mantia, un palermitano doc che ci ha svelato quali sono i suoi luoghi del cuore, qual è il suo piatto preferito della tradizione siciliana e quali sono i posti da vedere assolutamente.

Palermo città della cultura del 2018: il mondo si è accorto di Palermo o è Palermo che si è aperta al mondo? O forse tutte e due le cose?
Bisogna innanzitutto dire che Palermo è sempre stata riconosciuta come una città piena di storia e cultura, grazie anche alle dominazioni straniere subite nel corso degli anni, che hanno lasciato delle testimonianze importanti. Il problema è che il palermitano stesso si è dimenticato della propria città, perché impegnato a guardare fuori e uscire da Palermo. E questo è un errore, perché dovrebbero restare lì a salvaguardarla. So che questa cosa detta da me, che ho deciso di lasciare la mia città, risulta anacronistica, però io l’ho fatto per un problema generazionale. Oggi i giovani invece hanno ritrovato un orgoglio incredibile per la propria città, e il loro impegno è stato ricompensato con questa nomina importante.

Com’è cambiato il suo rapporto con la città negli anni?
Dovunque sia andato ho sempre spinto la “palermitudine”, mettendola in tutte le cose che facevo. Io sono orgogliosamente palermitano e il mio rapporto con la città non è cambiato molto anche perché lì ho ancora mia mamma. Adesso mi piace viverla di notte, guardarla che respira piano. è una bella donna che si è assopita, che ha bisogno di essere coccolata ancora.

I luoghi che ricorda con più tenerezza?
Il primo in assoluto è Mondello perché ci abitavo vicino, raggiungevo il mare e ammiravo incantato tutto quel il verde. Poi sempre lì c’è il Parco della Favorita, che per noi è un polmone fondamentale in città. Sono gli stessi che amo anche oggi: quando arrivo in nave all’alba, la prima cosa che faccio è andare al mare a Mondello.

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Com’è la giornata tipo di un palermitano?
Lenta, in tutto. Si sveglia con calma, fa le cose senza fretta e le parole chiave sono “ora vediamo”, “poi ti richiamo”. Un atteggiamento che abbiamo ereditato dalla straordinaria cultura araba: il palermitano pensa, si posiziona e poi agisce. E anche i miei amici ogni giorno vanno in spiaggia, possono essere notai, avvocati, bottegai, ma chiunque stacca una mezz’oretta per dedicarsi al nostro mare.

Qual è il sapore che più di tutti le ricorda Palermo?
Quello di “pane e panelle”: lì c’è la cultura dello street food, come lo chiamiamo comunemente adesso. Il profumo del cibo da strada fritto, con il limone spremuto direttamente sulla pietanza, il pane morbido e croccante che preparano in quell’istante.

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Il piatto della tradizione siciliana che più degli altri ama cucinare?
La caponata di melanzane, perché è il piatto della famiglia. Le donne di casa la domenica si riunivano e la preparavano: la salsa, la melanzana fritta, il basilico, lo zucchero e l’aceto sono gli ingredienti straordinari. Un vero e proprio rito.

Uno invece siciliano che non mangerebbe mai fuori casa?
L’arancina!

Ma si dice arancina o arancino?
Assolutamente arancina! Perché viene da arancia e dalla sua forma rotonda. Poi a onor del vero sul menu del mio ristorante ho scritto “arancina/arancino” per non fare uno sgarbo a nessuno. Visto che la Sicilia è una isola enorme e il mio locale è frequentato da tantissimi siciliani, in questo modo sono contenti tutti.

La moto è la sua più grande passione. Palermo a due ruote è possibile?
Certo che sì! Ricordo che quando avevo solo 13 anni e avevo appena comprato la Vespa, sono uscito dalla concessionaria e mi sono diretto immediatamente alla Favorita. Profumo di fiori e piante ti avvolgono ovunque in quel posto. Il turista può e deve noleggiare una moto: sperimenterà il senso di libertà assoluta.

 

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Un’altra grande passione è la fotografia. Mi dice 5 luoghi da fotografare assolutamente a Palermo?
Selezionare solo 5 posti è un po’ difficile ma ci proviamo: la Cattedrale di Palermo, la Cappella Palatina, la Martorana (lasciatemi dire che è una delle chiese più belle del mondo e testimonianza araba allo stato puro), il Duomo di Monreale (che ha un rapporto speciale e di rivalità con quello di Palermo, perché sono stati fatti da due fratelli architetti, ma uno ha curato in maniera straordinaria l’esterno ed è il caso di Palermo, l’altro invece si è interessato maggiormente all’interno, con straordinari mosaici d’oro) e poi Ballarò, l’unico mercato di tutta Palermo rimasto integro. I movimenti dei venditori vi incanteranno e saranno il perfetto soggetto da scattare.

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Photo credits:
Mondello (Flickr Matteo Ferrara)
Pane e panelle (Flickr mat’s eye)
Moto di Filippo La Mantia (Instagram)
Cattedrale di Palermo (Flickr Vicente Camarata)

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