Le conseguenze dell’amore

Bisogna fare attenzione a quello che ami. Può essere estremamente pericoloso.
Il cristianesimo ha fortemente a che fare con l’amore.  In effetti è il suo punto principale: Dio ha talmente amato il mondo da mandare suo Figlio a salvarci. E Lui stesso ha raccomandato: amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi.

Questo messaggio dà, evidentemente, sui nervi a qualcuno. A molta gente. Moltissima. Che quindi provvede a rimuovere il messaggio. O il messaggero.
Quando non ami, quando ti dà fastidio che qualcuno ami, non ti fa molto problema il modo della rimozione.
Può essere una bomba. Può essere un colpo in testa, o un coltello. Un carcere, una legge, un licenziamento, una battuta sarcastica. Anche solo il silenzio. O, peggio, l’assoluto disinteresse.

Se ami come dovrebbe amare il cristiano, allora ti importa anche di colui che uccide te, i tuoi cari, tuo padre, tua madre, i tuoi figli. I tuoi fratelli, che sono tutti, compreso colui che ti sta rimuovendo, nei modi sopra descritti o in tanti altri più diretti o più ingegnosi. Ti tocca non odiarlo, e questo può essere molto, molto difficile. Il suo scopo, anche se magari non se ne rende conto appieno, è proprio farsi odiare.
Per neutralizzare quel messaggio.

Così il giorno di festa che diventa lutto, la palma di gioia inzuppata di sangue, non sono che ciò che comunemente segue l’amare in un  mondo che non ne vuole sapere. Non sono eccezionali, non sono un caso. Sono la croce; sono la normalità. Quella, non il nostro asfittico accontentarci di gesti vuoti e promesse vane.

Ci viene chiesto, ogni giorno, di testimoniare. Ma il gallo canta per noi. Che non capiamo le conseguenze dell’amore.

Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 10 aprile 2017 su meditabondazioni, tra lassù e quaggiù. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 11 commenti.

  1. Comincio a capire perché i TROLL siano così attratti da questo sito piuttosto che da altri siti

  2. “Se ami come dovrebbe amare il cristiano, allora ti importa anche di colui che…”

    Fate pure, o voi, veri cristiani. L’importante è che al momento opportuno non siate in troppi a preoccuparvi pure dell’incolumità fisica del nemico, oltre a quella della sua anima; che già per colpa dei multiculturalisti non siamo messi benissimo, a ranghi.

    (la responsabilità dell’inserimento di questo commento è di Mario, che mi ha evocato*)

    *non credo alla spiegazione scientista (l’acufene) del fischio nell’orecchio

  3. Sei sempre stato un mio nemico e, al contrario di quanto dovrei fare, ti ho sempre combattuto. Non avrai certo dimenticato quando in un duello anziché chiamarti Marcoz ti ho chiamato con l’anagramma Mr Cazo. Cartellino giallo del boss e mia autosospensione dal blog per un mese.

    Tutto ciò per dirti che non ti ho evocato. Se ancora mi consideri tuo nemico, ahimè siamo pari 1-1. Ma comincio a pensare che Berlicche abbia ragione.

    Mi diverte quel tuo “non vi affollate cari cristiani a volerci salvare”

    Soprassiedi. Uno solo salva davvero. Hai mai visto un cartello stradale Salvare qualcuno??? io no!!

  4. ” Non avrai certo dimenticato “
    Invece, l’avevo dimenticato, Mario. E ho fatto male, perché è un anagramma eccellente. Ora me lo segno, che è meglio (potrei anche riciclarlo).

    “Se ancora mi consideri tuo nemico”
    Preferisco pensare di incontrare, qui, solo avversari sul piano politico (nell’accezione estesa del termine), non nemici.

    “non vi affollate cari cristiani a volerci salvare” “
    Penso di essermi spiegato male.
    Con il “nemico” di cui sopra intendevo quello che tira le bombe, che ci aggredisce.
    In pratica ho espresso la speranza che le palle tirate fuori a Vienna un po’ di tempo fa non si siano rinsecchite, perché potremmo averne bisogno. Tutto qui.

  5. Marco Primavera

    L’ha ribloggato su Felicemente Stanchi.

  6. @Marcoz

    Per quanto riguarda le palle tirate fuori a Vienna hai pienamente ragione ma sarebbe ora di vedere anche quelle non cristiane, per ora non pervenute.

  7. Anch’io sono in attesa, Alèudin, non credere. Nel frattempo, nel mio piccolo, sono disposto a stringere alleanze.

  8. vienna, wow!

    [io esco da Porta Del Popolo, poi chiedo. (cit.)]

  9. Chissà, magari ci va di lusso, e ci si va solo per qualche fetta di sacher (tanto per aggiungere un po’ di zavorra).

  10. Vienna, per la legge del niente due senza 3? Allora meglio astenersi Meo Patacca.

  11. Cristianesimo = Amore?

    Persino Nietzsche ha dovuto ammetterlo:

    “Nietzsche ha riflettuto, come nessun altro prima di lui, sulle conseguenze dell’ateismo, con l’intento di percorrere la strada non della denegazione della vita, ma dell’affermazione della vita. […] La conseguenza più catastrofica gli sembrò che l’uomo perdesse ciò a cui tende la sua auto-trascendenza.
    Infatti, Nietzsche considerò come il più grande acquisto del cristianesimo l’aver insegnato ad amare l’uomo per amore di Dio: “il sentimento finora più nobile e alto raggiunto fra gli uomini”.
    Il superuomo e l’idea di un eterno ritorno dovevano fungere da sostituto per l’idea di Dio.
    Infatti, Nietzsche vedeva chiaramente chi avrebbe determinato altrimenti in futuro il volto della terra: gli “ultimi uomini”, che credono di aver inventato la felicità e si fanno beffe dell’”amore”, della “creazione”, della “nostalgia” e della “stella”. Occupati soltanto a manipolare la propria lussuria, ritengono pazzo ogni dissidente che tenga seriamente a qualcosa, come ad esempio la “verità”.”

    (tratto da: Robert Spaemann, “La diceria immortale” – 2008)

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