Economia

Istat, a gennaio salgono gli occupati. Netto calo per la disoccupazione giovanile

I dati dell'Istituto Nazionale di Statistica: occupati in aumento di 30 mila unità, +236 mila sull'anno. Ma cresce solo la fascia degli over 50. Aumentano gli inattivi tra i giovani

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MILANO - Occupazione in crescita nel mese di gennaio. Lo rileva l'Istat nei dati diffusi questa mattina. Gli occupati aumentano di 30 mila unità, in crescita dello 0,1% rispetto a dicembre e di 236 mila unità rispetto al gennaio 2016.

Cala la disoccupazione giovanile, ma salgono gli inattivi. Stabile invece il tasso di disoccupazione, vale a dire il rapporto tra le persone che cercano un impiego sul totale della forza lavoro, che resta all'11,9% rilevato a dicembre. In netto calo invece il dato sulla disoccupazione giovanile, quello relativo alla fascia tra 15 e 24 anni, che scende dal 39,2% al 37,9%. Il dato però va letto anche insieme a quello sui giovani inattivi, coloro cioé che non hanno un impiego e non lo cercano, come ad esempio gli studenti. Guardando i valori assoluti si osserva infatti che a fronte di 30 mila disoccupati in meno nella fascia giovanile, risultano 30 mila inattivi in più. Il saldo dei nuovi occupati è invece pari a 0.

L'effetto invecchiamento e Fornero sugli occupati over 50. Come accade già da molto tempo a spingere al rialzo i dati sull'occupazione è anche la componente demografica insieme all'effetto delle riforme pensionistiche. In altre parole, la popolazione invecchia e più persone restano lavoro. Una tendenza che emerge in modo evidente se si scoprora la crescita dell'occupazione - i 30 mila in più di gennaio - per classi di età. Nella fascia 16-24 l'aumento è pari a 0, in quella 25-34 cala di 6 mila unità, in quella 35-49 di 4 mila. Cresce invece, e sensibilmente, solo in quella 50-64: + 40 mila unità.
Il dato "depurato". Da dicembre l'Istat però calcola anche la crescita del dato "depurata" dall'effetto demografico. In questo caso il dato tendenziale, cioè in confronto all'anno passato, è complessivamente positivo. Gli occupati crescono dello +0,9% tra i 15 e i 24enni, dello 0,7% tra i 35 e i 49enni e del 2,5% nella fascia 50-64 anni. Anche al netto dell'invecchiamento della popolazione, l'occupazione sale solo tra i meno giovani. Incremento che si deve, secondo l'Istat, all'effetto delle riforme pensionistiche: "Si conferma quindi - rileva l'Istituto - il ruolo predominante degli ultracinquantenni nello spiegare la crescita degli occupati, anche per effetto dell’aumento dell’età pensionabile".

Aumentano gli occupati stabili, giù quelli a termine. Se si guarda invece al dato per tipologia di occupazione, a gennaio calano leggermente i lavoratori dipendenti per effetto di un calo dei contratti a termine (-28 mila) e di un aumento di quelli stabili (+21 mila). A contribuire invece alla crescita complessiva sono invece gli indipendenti - liberi professionisti, imprenditori, collaboratori, partite Iva ecc - saliti di 36 mila unità.