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Agevolazioni per nuovi imprenditori agricoli

di Barbara Weisz

Pubblicato 10 Gennaio 2018
Aggiornato 11 Gennaio 2018 12:43

Sconto contributi per nuovi giovani imprenditori agricoli, contratti di affiancamento per il passaggio generazionale, Fondo qualità: incentivi Agricoltura in Legge di Bilancio 2018.

Agricoltura montana

Esonero contributivo anche nel 2018 per chi vuole intraprendere l’attività di imprenditore agricolo e contratti di affiancamento per lo scambio di competenze: sono entrambe misure per l’Agricoltura inserite nella Legge di Bilancio, con l’obiettivo di promuovere l’imprenditoria in un settore in cui l’Italia esprime eccellenze.

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Sgravio contributi

Si tratta di una misura prevista dalla manovra dell’anno scorso (commi 344-345, legge 232/2016) ora prorogata: i giovani fino al compimento del 40esimo anno di età che si iscrivono nel 2018 per la prima volta (comma 117) alla previdenza agricola non versano contributi per tre anni sui contributi. Dopo i primi tre anni, l’esonero si trasforma in uno sconto al 66% per ulteriori 12 mesi e al 50% per altri 12. In tutto, quindi, l’agevolazione dura cinque anni e non è cumulabile con altri incentivi contributivi.

La misura non intacca la formazione della pensione: pur non versando i contributi teoricamente dovuti, gli imprenditori agricoli maturano la prestazione pensionistica piena. L’incentivo riguarda invece i nuovi coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali: chi era già iscritto non accede al beneficio.

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Affiancamento

Sempre con l’obiettivo di favorire l’imprenditoria agricola giovanile, più nello specifico il passaggio generazionale, il comma 119 della manovra regolamenta i contratti di affiancamento fra giovani fra 18 e 40 anni, anche organizzati in forma associata, non titolari del diritto di proprietà o di diritti reali di godimento su terreni agricoli, e imprenditori agricoli o coltivatori diretti di età superiore a 65 anni oppure pensionati. Il contratto di affiancamento:

«impegna da un lato l’imprenditore agricolo o il coltivatore diretto a trasferire al giovane affiancato le proprie competenze», dall’altro il giovane imprenditore agricolo «a contribuire direttamente alla gestione, anche manuale, dell’impresa, d’intesa con il titolare, e ad apportare le innovazioni tecniche e gestionali necessarie alla crescita d’impresa».

Il contratto dura al massimo tre anni, comporta la ripartizione degli utili in percentuale compresa fra il 30 e il 50% a favore del giovane aspirante imprenditore. Il contratto può stabilire il subentro del giovane imprenditore nella gestione dell’azienda e deve prevedere forme di compensazione in caso di conclusione anticipata. Al giovane imprenditore va garantito un diritto di prelazione, in caso di vendita, per i sei mesi successivi alla conclusione del contratto.

Il contratto di affiancamento, che va allegato al piano aziendale presentato all’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA), comporta l’accesso ai mutui agevolati previsti dal dlgs 185/2000. Nel periodo di affiancamento, il giovane si considera un imprenditore agricolo professionale ai sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo 99/2004.

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Altre misure

La manovra istituisce anche un Fondo per la qualità e la competitività delle produzioni agrumicole, con una dotazione di 2 milioni di euro per il 2018 e 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020, la creazione dei “distretti del cibo”, che vanno individuati dalla Regioni e comunicati al ministero che tiene un apposito registro nazionale, la  messa a punto di linee guida con standard minimi di qualità per produzioni vitivinicole ed enoturismo.