Milano, 7 marzo 2017 - 12:26

Marchionne, la Panda lascia l’Italia
a Pomigliano modelli più complessi

Al salone dell’auto di Ginevra l’Ad di Fca spiega le strategie del gruppo

shadow

L’annuncio che arriva dal Salone dell’auto di Ginevra è perentorio: la prossima versione della Panda sarà prodotta all’estero, perché l’Italia si concentrerà sulla produzione dei marchi premium di Fca. Lo afferma l’amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne «La Panda andrà altrove, non ora ma nel 2019-2020, lo stabilimento di Pomigliano ha la capacità di fare altre auto». La Panda dovrebbe quindi essere destinata alla fabbricazione in Polonia, mentre a Pomigliano dovrebbero essere destinati un nuovo modello dell’Alfa Romeo o della Maserati. «Abbiamo investito molto nello stabilimento campano, è evidente che ha delle prospettive» continua Marchionne spiegando che tra i modelli previsti dal piano industriale ci sono due suv, uno sopra e uno sotto lo Stelvio, il più grande andrà a Mirafiori e il più piccolo a Pomigliano. In merito allo storico brand del gruppo Marchionne aggiunge che «Alfa ha un grande futuro, i primi risultati arriveranno nel 2018-2019, non li vedrò io. È stato un grande sforzo, non solo finanziario, siamo contenti di quanto fatto tecnicamente con la piattaforma con Giulia e Stelvio, ora bisogna completare la gamma».

shadow carousel
Fiat: la storia dei modelli dal 1899 a oggi

In Fca ancora a lungo

A proposito della propria permanenza nel gruppo, l’ad di Fca afferma: «Nel 2020 di sicuro non ci sono, nel 2019 ci sarò ancora per un po’». Più articolata invece la presa di posizione riguardo le acquisizioni del gruppo. «La mia idea sulla fusione con Gm rimane la stessa, anche se ora le sinergie sono un po’ cambiate e quindi è meno desiderabile. Abbiamo perso il 20% delle sinergie che potevano esistere con la fusione. Comunque non cambia niente. Le preoccupazioni geopolitiche se sono reali per loro, lo sono anche per noi». Le sinergie con altri gruppi però sono tante e non sempre proficue ma l’ad preferisce non commentare. «La Joint venture con Psa? Se dovessi avere problemi con Psa lo direi in conferenza stampa? Sevel sta tranquillissima, lo stabilimento sta bene. Io non ho intenzione di fare niente fino al 2020, ma entro settembre di quest’anno call per riprenderci tutto». L’ultima battuta riguarda la Ferrari e la permanenza di Marchionne presso il Cavallino rampante. «Se voglio prendere l’ultima parte degli incentivi devo rimanere, altrimenti non prendo nulla. Il termine finale è 2020-2021».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT