Il Tirreno

Pistoia

Il tribunale di Pistoia rende omaggio a tre servitori della giustizia

Massimo Donati
L’aula collegiale del tribunale gremita di persone
L’aula collegiale del tribunale gremita di persone

Tra sorrisi e lacrime intitolate ai magistrati Giovanni Signorelli, Rossella Corsini e Pasqualino Gratteri le aule penali di piazza del Duomo e di San Mercuriale

26 febbraio 2017
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PISTOIA. Ricordi, aneddoti, sorrisi e lacrime. La memoria, la forza della memoria e la memoria della forza. Di quella forza che sapevano trasmettere: morale, culturale, giuridica, di passione civile. E che, ancora viva nonostante i tanti anni trascorsi, ha richiamato – tanti da non riuscire a trovare posto – colleghi, avvocati, forze dell’ordine,cancellieri, impiegati, di adesso e di allora. Amici. «Gli amici di Giovanni, di Pasqualino e di Rossella», per citare le parole con cui, sabato mattina, 25 febbraio, il decano degli avvocati pistoiesi, Claudio Casciani, ha aperto in tribunale la cerimonia con cui le tre aule penali sono state intitolate a tre magistrati che hanno lasciato un’impronta personale e profonda nell’amministrazione della giustizia pistoiese, e nel cuore di tanti dei presenti: Rossella Corsini, Pasqualino Gratteri e Giovanni Signorelli.

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Scomparsi nel pieno della loro attività giudiziaria: Pasqualino Gratteri, procuratore capo della Repubblica, a 67 anni; Giovanni Signorelli, a 62 anni, quand’era presidente di sezione del Tribunale; Rossella Corsini, sostituto procuratore della Repubblica, a 51 anni.

È stato l’avvocato Casciani a spiegare la genesi dell’idea di rendere loro omaggio con l’intitolazione delle tre aule di udienza («aule di giustizia» amava chiamarle il procuratore Gratteri, è stato ricordato) delle due sedi del tribunale: l’aula collegiale di piazza del Duomo a Giovanni Signorelli, che lì aveva presieduto tanti collegi; le due di San Mercuriale ai suoi colleghi della procura. Un’idea nata riflettendo su come a Firenze le due aule dell’aula bunker portassero il nome di due magistrati: «Pensai che noi a Pistoia – ha spiegato l’avvocato Casciani – avevamo dei magistrati che ci avevano lasciato nel momento migliore della loro carriera. E una volta tornato in città incontrai Luciano Costantini. E ne parlai con lui...».

E a un mese e mezzo circa da quell’incontro, le tre targhe sono state collocate sulle porte d’ingresso delle aule penali. E inaugurate sabato mattina. Un’occasione per la quale tanti colleghi dei tre magistrati sono arrivati anche da molto lontano per condividere uno dei tanti ricordi custoditi nel loro cuore. Come Rodolfo Maria Sabelli e Alessio Scarcella, che a Pistoia hanno iniziato la loro carriera. E da un po’ più vicino, come Luciano Costantini, Beniamino Deidda e Margherita Cassano. Alle loro parole si sono sommate quelle dell’attuale presidente del Tribunale Fabrizio Amato, del giudice Roberto Tredici, del pm Giuseppe Grieco, dall’avvocata Cecilia Turco.

Sorrisi e lacrime, dicevamo. Per quei lunedì mattina in cui era meglio evitare Pasqualino se la Fiorentina aveva perso; per quel “Il tribunale voleva capire una cosa” pronunciato da Gianni che preludeva a ricominciare da capo l’interrogatorio di un teste; per quelle incontenibili sfuriate di Rossella che improvvisamente si esaurivano con un sorriso che sprizzava anche da «quegli occhi grandi e profondi»... Per tutto quello che erano. «Soprattutto perché più di ogni altra cosa hanno impersonato il vero spirito di questo mestiere: non per esercitare un potere ma per servire la comunità».

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