Branchi di cinghiali, rischi per le auto
Le segnalazioni sulla presenza di animali arrivano dalle zone di Valle, Ottobiano e San Giorgio
VALLE LOMELLINA. Branchi di cinghiali si aggirano nelle campagne lomelline provocando non pochi guai agli automobilisti. Gli avvistamenti più recenti si sono registrati a Valle e fra Ottobiano e San Giorgio. A Valle gli ungulati sono stati visti lungo la provinciale per Cozzo.
«Mi sono imbattuta in un branco di cinghiali enormi: erano più di cinque», dice una donna diretta alla cascina Bordignana, fra Valle e Cozzo. Altro avvistamento tra Ottobiano e San Giorgio. «Un cinghiale ci ha attraversato la strada all'altezza della cascina Rotorta – spiega un automobilista – Per fortuna viaggiavamo a una velocità limitata». Il fenomeno è sempre più in espansione, non solo nelle colline oltrepadane, ma anche nella pianura a nord del Po.
«Ormai – spiega l’agronomo vogherese Mario Zefelippo – possiamo parlare di colonie autoctone di cinghiali anche in Lomellina e nel Pavese: si tratta di animali che vivono lungo i fiumi e i torrenti e che escono soprattutto di notte per cercare cibo, in particolare i residui del mais. Escono dalle boscaglie del Ticino e del Sesia per arrivare sui campi non ancora arati e cercare di sgranocchiare quanto possono, in particolare i residui di cereali come il mais». E se il cinghiale raramente attacca l’uomo, non sono pochi i danni che può provocare a orti, giardini e campi coltivati, oltre agli incidenti stradali. Nelle ultime settimane in Lomellina e nel Pavese gli incidenti si sono susseguiti.
Un branco di cinghiali aveva divelto le recinzioni metalliche a lato dell'autostrada Milano-Genova invadendo le corsie: a circa due chilometri dal casello di Bereguardo, le autovetture dirette verso Milano si erano schiantate contro tre ungulati. Nel marzo scorso un cinghiale era stato ucciso da un automobilista lungo l’ex statale 494 e il Comune di Torre Beretti si era rivolto alla Provincia e alla Regione.
«Abbiamo invitato gli enti superiori ad autorizzare nuove battute di caccia contro questi animali, che comportano notevoli danni per via della loro stazza e per il fatto che sbucano all'improvviso davanti alle auto», aveva spiegato il Comune. Ogni anno in Lombardia i cinghiali causano danni per 600mila euro, che salgono a 750mila euro se si sommano i disastri procurati alle coltivazioni dalle nutrie. Si aggira intorno ai 400mila euro, invece, la cifra dei danni provocati all’agricoltura lombarda da corvi, piccioni e storni. Dal 2005 a oggi i risarcimenti danni hanno superato i 16 milioni di euro. (uda)
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