Milano, 10 gennaio 2017 - 12:35

«Troppe auto a Parigi»,
Hidalgo ripensa la mobilità della città

La sindaca ha annunciato un nuovo piano di riorganizzazione urbana che renderà ancora più difficile l’utilizzo delle auto nella capitale francese

Il progetto per rue de Rivoli Il progetto per rue de Rivoli
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Il ragionamento della sindaca Anne Hidalgo è semplice: Parigi soffoca sotto l’inquinamento, le automobili sono responsabili dell’inquinamento, bisogna eliminare le auto. Hidalgo è talmente convinta delle sue idee che ha annunciato un nuovo piano di riorganizzazione urbana che renderà ancora più difficile spostarsi a Parigi in auto, proprio mentre continuano le polemiche per la pedonalizzazione della riva destra della Senna, dopo il successo della chiusura alle vetture di parte della Rive Gauche.

Il nuovo piano

Hidalgo ha annunciato la creazione di un «tram-bus» elettrico che circolerà nei due sensi dal Municipio al parco di Saint Cloud, assieme a una pista ciclabile e a una zona riservata ai pedoni. Le due corsie oggi invase dalle auto saranno eliminate per fare posto al «tram olimpico», legato alla candidatura di Parigi all’Olimpiade del 2014. Sono già stati stanziati 35 milioni di euro per le infrastrutture, mentre il costo dei veicoli dovrebbe essere sostenuto dalla regione Ile de France.

Lo scontro politico

Qui cominciano però i problemi perché la regione è presieduta da Valérie Pécresse del partito di destra Les Républicains, avversario del partito socialista di Anne Hidalgo. Nelle ultime settimane Hidalgo e Pécresse si sono già mostrate in disaccordo a proposito della chiusura di una parte consistente dell’autostrada urbana che scorre lungo la riva destra della Senna. I 43 mila veicoli al giorni che circolavano fino alla Bastiglia sono stati dirottati sugli assi periferici, scatenando le proteste dei responsabili locali. Hidalgo è accusata di trasferire il problema sui comuni meno ricchi della banlieue, e di interessarsi solo alla qualità della vita dei benestanti che abitano il centro di Parigi, penalizzando i pendolari costretti a lavorare nella capitale e a vivere fuori.

I dati sull’inquinamento

Hidalgo respinge le critiche e rilancia: «Ridurremo della metà lo spazio affidato all’auto individuale inquinante, che è un mezzo arcaico. Dobbiamo lottare ancora e sempre contro l’inquinamento dell’aria e acustico». In prospettiva, l’idea è proibire l’accesso alla città prima alle vetture diesel e poi alle altre. L’inquinamento dell’aria è responsabile di 48 mila morti premature ogni anno in Francia, delle quali 2.500 a Parigi e 6.500 nell’area metropolitana (rapporto Santé Publique France).

Cambio di filosofia

La presa di posizione di Hidalgo è un capovolgimento totale della politica del presidente Georges Pompidou (morto nel 1974), che adorava l’automobile. Oltre a guidare con passione una Porsche 356 e a mostrarsi in pubblico nelle occasioni ufficiali a bordo di una sontuosa Citroën SM motorizzata Maserati, Pompidou fu l’ideatore delle autostrade urbane a Parigi. «I francesi amano la bagnole (la macchina, ndr), non c’è niente da fare», diceva Pompidou. «La via espressa sulla riva destra, l’anno scorso - rivendicò Pompidou nel 1971 - ha dato ai 23 milioni di persone che l’hanno percorsa una delle più belle soddisfazioni che un uomo possa avere da un punto di vista estetico, per esempio quando si esce dal tunnel davanti al Louvre per sbucare sul Pont Neuf e l’île de la Cité». Ma oggi la poetica dell’auto e della velocità è tramontata, Hidalgo punta su tram e piste ciclabili.

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