Milano, 5 gennaio 2017 - 23:38

Tangenti per le assunzioni in Ama
Spuntano gli elenchi dei «padrini»

Azienda rifiuti nel caos per le compravendite di posti di lavoro. Uno dei delegati Cisl citato nelle registrazioni all’esame della Procura figurava tra gli «sponsor» dei netturbini entrati nel 2010

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E al terzo giorno di fibrillazione per i dialoghi choc pubblicati dal Corriere sulla compravendita di posti da netturbino, in Ama tornarono a circolare le liste di Parentopoli. Alcuni nomi coincidono, il mondo è sempre quello: delegati di stretta osservanza Cisl. Il sindacalista citato dalla spazzina infuriata per la mancata assunzione del compagno («rivojo indietro i 9 mila euro, mo’ quello zompa per aria!»), ad esempio, figurava anche nei tabulati dell’«infornata» 2010. All’epoca il delegato sotto le insegne dell’organizzazione di via Po riuscì a far assumere un suo parente strettissimo, che si può quindi escludere abbia pagato. Ma cosa è accaduto nelle segnalazioni successive, specie quelle accompagnate dal versamento di moneta sonante? Quanti neo-netturbini hanno messo mano al portafoglio pur di accaparrarsi un posto fisso? È quanto sta cercando di accertare il magistrato Alberto Galanti, al quale la scorsa estate il leader della Cgil Funzione pubblica di Roma e del Lazio, Natale Di Cola, ha consegnato la chiavetta Usb con le tre conversazioni incriminate che era stata inviata anche a un segretario confederale della Cisl, Luciano Giovanni, e all’ex presidente dell’Ama, Daniele Fortini, e al capo del Personale, Saverio Lopes.

Veleni e vendette

L’operatrice ecologica, nei 36 minuti di registrazioni da lei stessa effettuate, parla del sistema diffuso di tangenti da 15-20 mila euro con l’amico mediatore (operaio in Atac) e poi, in modo acceso, con il presunto organizzatore del traffico, un altro delegato sindacale noto per il suo attivismo. I rumor nella sede di via Calderon de la Barca dicono che il nuovo affaire potrebbe rivelarsi ancora più devastante della Parentopoli del triennio 2008-2010, costata all’ex Ad Franco Panzironi la condanna a 5 anni e 3 mesi di carcere. In ogni caso, dai vecchi elenchi segreti, potrebbero venire elementi utili, forse decisivi ad accertare i fatti e l’intreccio di relazioni. Al Corriere nelle ultime ore sono giunte tre pagine fitte di nomi di assunti nel 2010, con a fianco i dati personali e, nell’ultima colonna, il «padrino» di riferimento. In tutto quasi cento casi di favoritismo, che tirano in ballo decine di sindacalisti legati al gran capo della Cisl in Ama, quell’Alessandro Bonfigli ribattezzato «l’imperatore» nei comunicati interni. Non mancano, tuttavia, ex assessori e consiglieri comunali, dirigenti, quadri aziendali. Ormai gli argini sono rotti: la slavina «assunzioni facili», nella municipalizzata degli scandali, pare destinata a ingrossarsi di ora in ora. (fperonaci@rcs.it)

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