Milano, 14 gennaio 2017 - 13:12

Orbetello, «una piazza per il gerarca fascista Italo Balbo». Ma l’Anpi non
ci sta: «Sarebbe un oltraggio»

Partita una raccolta di firme per cambiare la toponomastica della città. Il sindaco (centrodestra) favorevole ma l'Anpi grida allo scandalo. Un progetto per creare un parco e un museo dedicato all'impresa dei " Trasvolatori atlantici"

Il gerarca fascista Italo Balbo Il gerarca fascista Italo Balbo
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ORBETELLO (Grosseto) – «Dedicate una via o una piazza a Italo Balbo, non come politico fascista, ma come trasvolatore ed eroe nazionale». Da anni a Orbetello, dove l’ex quadrumviro della marcia su Roma e ministro di Mussolini (di cui però fu anche avversario politico) è sepolto, si parla di cambiare la toponomastica e superare barriere ideologiche. Gli appelli ufficiali sono arrivati da associazioni e da partiti (per lo più di destra) e hanno provocato polemiche soprattutto tra coloro che hanno sempre visto la figura di Balbo come emblema del gerarca fascista e soprattutto del terribile squadrista protagonista di azioni violente soprattutto a Ferrara.

La svolta

 Adesso però la disputa sembra essere arrivata una svolta. In città è stata promossa una raccolta di firme che in settimana sarà  consegnata all’amministrazione comunale. Oggi, 14 gennaio, al cimitero di Orbetello saranno tumulate le spoglie di Paolo Balbo, avvocato, terzogenito di Italo. E alla cerimonia sarà presente anche un rappresentante del Comune. Un segnale, forse decisivo. «Personalmente sono favorevole a dedicare una strada o una piazza a Balbo. Aspettiamo le firme e poi valuteremo in giunta nel rispetto delle normative», spiega il sindaco di Orbetello, Andrea Casamenti, alla guida di una giunta di centro-destra. Dichiarazioni che fanno infuriare l’Anpi, l’associazione dei partigiani d’Italia.

L’Anpi non ci sta

 «Dedicare una via o una piazza a un gerarca e picchiatore fascista – denuncia Romeo Carusi, del direttivo provinciale dell’Anpi di Grosseto – è un oltraggio e soltanto una giunta di destra avrebbe potuto pensare a tanto. Balbo è stato ministro di Mussolini, si è macchiato di violenze in Italia e nelle colonie. Sarebbe un precedente gravissimo. Proprio venerdì a Grosseto abbiamo inaugurato pietre d’inciampo con i nomi di tre deportati morti nei campi di sterminio. Sarebbe un gravissimo insulto alla loro memoria». Oltretutto a Orbetello esiste già una via intitolata ai Trasvolatori, ma per alcuni, come Leonida Romualdi presidente dell’Associazione arma aeronautica e Bernardino Bergamaschi, dell’Associazione Trasvolatori, non può bastare. «Italo Balbo è un grade personaggio della storia dell’aeronautica italiana che scelse Orbetello come base della sua epica impresa», dicono.

Non solo una piazza

 Ma una strada o una piazza dedicata a Balbo non è il solo obiettivo. Da tempo si parla di istituire in quella parte della laguna dove fu realizzato l’idroscalo un parco. E qui i pareri sono traversali. Già l’ex sindaco Monica Paffetti, alla guida di una giunta di centro sinistra, aveva parlato di un progetto di valorizzazione. «L’idroscalo è un capitolo di storia che fece grade l’Italia e rischia di essere calceolato per sempre e che fosse fascista quell’Italia, poco importa. – aveva dichiarato la sindaca -. Questo è un patrimonio da salvare e valorizzare». D’accordo anche l’attuale primo cittadino Casamenti: «Parco è museo è nei nostri progetti, credo possa nascere una struttura di interesse nazionale». Dell’idroscalo, dopo i bombardamenti alleati che lo distrussero quasi completamente, resta ben poco. Non ci sono più, per esempio, le aviorimesse progettate dal grande ingegnere Pier Luigi Nervi e neppure gli edifici di stile futurista. Ma la suggestione è sempre quella. E quando al mattino ci si spinge verso la laguna sembra quasi di rivederli gli idrovolanti Savoia-Marchetti “S.55 A” decollare sull’acqua per la prima missione brasiliana (1930) verso Rio de Janeiro. E ancora, dopo altre imprese, rollare in 24 nell’estate del ’33 per un volo infinito che avrebbe stupito il mondo. A New York Balbo e i suoi aviatori furono poi acclamati come eroi con tanto di parata nelle strade principali di Manhattan e Italo fu invitato dal presidente Roosevelt.

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