Milano, 12 gennaio 2017 - 17:32

Strage bus studentesse in Spagna: riaperte le indagini, sentito l’autista

Accolto il ricorso delle famiglie delle 13 vittime, tutte in Spagna con il programma Erasmus. Sette erano italiane. A novembre la decisione di archiviare

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Ci saranno nuove indagini sull’incidente del pullman uscito di strada in Catalogna lo scorso 20 marzo: 13 studentesse persero la vita, 7 italiane. Il Tribunale di Amposta, in Catalogna ha accolto il ricorso dei genitori delle vittime e ha deciso di riaprire l’inchiesta. Un nuovo giudice prenderà in mano il fascicolo. E interrogherà l’autista, anche lui gravemente ferito nell’incidente, ma fino a ora mai sentito in via ufficiale.

Erasmus, incidente in Spagna: Lucrezia, Elisa, Valentina, Elena, Serena, Elisa, Francesca e le altre vittime
Francesca Bonello, 24 anni

Il papà di una delle vittime italiane: «Soddisfatto»

«Sono soddisfatto della riapertura in tempi rapidi dell’inchiesta perché mi pareva assurdo che il giudice l’avesse archiviata in modo così sbrigativo», spiega Paolo Bonello, papà di Francesca, studentessa genovese di Medicina di 23 anni fra le vittime della tragedia. «Ora spero che l’inchiesta chiarisca tutto. Non è stata una tragedia casuale, ma nata da un viaggio organizzato in modo demenziale perché imponeva una tabella di marcia massacrante: in 24 ore lo stesso conducente doveva guidare per 350 km all’andata e 350 km al ritorno facendo per due volte la spola fra Barcellona e Valencia. L’autista prima dell’incidente era stato visto aprire più volte il finestrino per prendere aria, come se avesse sonno, ed aveva guidato in modo incerto». Poi la nota di amarezza. «Mi rammarico anche che lo stesso conducente non abbia mai espresso la sua vicinanza alle famiglie delle ragazze morte: non sarebbe cambiato nulla ma ci avrebbe fatto piacere» conclude Bonello.

Il mistero dell’autista

Il conducente, unico indagato per omicidio colposo plurimo, aveva ammesso ai soccorritori di essersi addormentato alla guida mentre riportava a Barcellona gli studenti in Erasmus dopo una giornata di festa a Valencia. Dopo quelle parole perse conoscenza e, quando si è risvegliato, non ha più detto nulla. A novembre, due giorni prima della data fissata per l’interrogatorio, era arrivata la decisione della giudice Gloria Granell Rul. «Viste le risultanze delle investigazioni non si ravvisa una responsabilità così grave da essere punita penalmente» aveva scritto motivando la sua decisione.

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Spagna, bus contro auto: morti 13 studenti Erasmus

700 km in un giorno e un solo conducente

Il bus della Autocares Alejandro aveva portato gli studenti Erasmus da Barcellona a Valencia per assistere alla tradizionale festa dei fuochi delle Fallas e aveva fatto andata e ritorno in 24 ore viaggiando di notte. Il nuovo gip, motivando la decisione di riaprire l’inchiesta, ha ricordato che il colpo di sonno al volante è stato «considerato in diverse sentenze in Spagna guida temeraria» punibile per legge. L’avvocato spagnolo delle famiglie delle vittime Joquim Fibla ha definito «una buona notizia» la riapertura delle investigazioni penali, con l’interrogatorio dell’autista: «Saremo più vicini a fare giustizia - ha detto - soprattutto per le ragazze morte nell’ incidente.

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