Milano, 10 gennaio 2017 - 19:49

Fatturato al metro quadro,
Esselunga doppia la media italiana

Secondo l’analisi di Mediobanca 15.732 euro contro 7.184. Tra i segreti il tempo di rotazione del magazzino

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Oltre 8.500 euro di differenza. Esselunga ha registrato nel 2015, ultimo dato disponibile, 15.732 euro di vendite per metro quadro. La media italiana nella grande distribuzione alimentare è di 7.184 euro per metro quadro. Un abisso. Il colosso fondato da Bernardo Caprotti, certifica l’area studi di Mediobanca, è una best practice internazionale. Si giova certo di una divisione geografica di punti vendita piuttosto ristretta (il Nord e il Centro Italia). Non ha negozi all’estero. Il suo modello di business non può essere paragonato a quello di Wal-Mart, leader mondiale per fatturato, con store dislocati un po’ ovunque.

Il raffronto però può essere fatto con l’olandese Ahold (che ha appena inglobato la belga Delhaize) che registra vendite per 12.780 euro per metro quadro, con la spagnola Mercadona (8.070 euro), con la cooperativa tedesca Rewe (4.470 euro) che non a caso ha lasciato l’Italia. E anche con il variegato universo delle Coop italiane, che registra 6.850 euro per metro quadro. Qui l’eccellenza è Unicoop Firenze, che ha conseguito vendite unitarie quasi in linea con quelle di Esselunga (14.247 euro per metro quadro). Le altre a seguire. Da Coop Adriatica a Coop Estense, da Coop Lombardia a Unicoop Tirreno, che rischia di dover chiudere punti vendita e licenziare personale. Da Distribuzione Roma a Coop Sicilia, con ricavi in picchiata nel 2015 del 12,7% rispetto all’anno precedente.

L’eredità di Caprotti, non solo Esselunga
Supermarkets, l’asset più importante a moglie e figlia

Interessanti almeno altri due aspetti dello studio di Mediobanca. Il primo è che Esselunga continua ad aumentare i punti vendita (nel 2015 erano 152 contro i 149 del 2014). Poco più di un decimo degli store di Carrefour (1.101 in Italia, ma erano 1.158 nel 2014), che ha delle economie di scala globali (è il terzo al mondo per fatturato 76,9 miliardi di euro) dopo le americane Wal-Mart e Kroger. Il secondo aspetto è che il costo del lavoro per dipendente di Esselunga è in linea con quello delle concorrenti: 40mila euro per addetto (Carrefour 43mila euro, Auchan 38mila, Coop Italia 32mila, gruppo Pam 30mila). Ciò che cambia è il tempo di rotazione del magazzino. Esselunga in 20 giorni lo cambia totalmente, in modo che le scorte siano poche. Coop ha un turn over completo dei prodotti in 34 giorni. Fanno meglio solo Lidl Italia (16 giorni) ed Eurospin (19 giorni).

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La famiglia Caprotti
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