Milano, 11 gennaio 2017 - 13:34

Cyberspionaggio, email di Renzi e Draghi non violate. Occhionero:
«Le informazioni per le mie ricerche»

Inchiesta Eye Pyramid: l’indagato risponde per 2 ore al gip. «Mi occupo di derivati finanziari e le notizie mi occorrevano per la mia attività di consulente in Borsa». La polizia postale: non aveva le password dell’ex premier, del presidente Bce e di Monti

Giulio Occhionero (Ansa) Giulio Occhionero (Ansa)
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Contrordine: Giulio Occhionero e la sorella Francesca Maria non hanno avuto accesso alla posta elettronica di Matteo Renzi, Mario Draghi e Mario Monti. Hanno fatto dei tentativi nei mesi scorsi ma, stando a quanto verificato, allo stato degli atti, dalla Procura di Roma e dalla Polizia postale, non sono riusciti ad andare oltre. Secondo chi indaga dunque, non risulta che il cellulare dell’ex premier sia stato violato o abbia subito intrusioni. Bisogna però tener conto che i dati acquisiti sino ad ora dagli inquirenti sono parziali. La maggior parte del materiale conservato nel suo pc da Occhionero a Roma, infatti, è stato cancellato in maniera pressoché definitiva, mentre tutto ciò che è nei server americani, utilizzati per copiare in remoto il materiale sottratto indebitamente, è oggetto di una rogatoria che avrà tempi lunghi.

Il giallo di pagina 14

Questa smentita nasce da un piccolo giallo. Nell’ordinanza del Tribunale di Roma con le misure di custodia cautelare per gli Occhionero, diffusa martedì, mancava una pagina, la 14. Un’assenza che, non notata, ha creato confusione. A pagina 13 infatti comincia l’elenco POBU (Politica e Business), con personalità di cui era stato violato l’account di posta e la cui password era quindi in possesso degli hacker. Nella seguente pagina 14 invece l’ordinanza contiene questo esplicito passaggio: «Si fa inoltre presente che molti degli account presenti nel database benché privi di password, appartengano a domini di importanti società private o enti istituzionali». E a pagina 15 comincia l’elenco con i nomi più importanti circolati martedì: Renzi, Draghi, Monti, Saccomanni e altri. L’assenza di una pagina era difficile da notare perché il discorso tra pagina 13 e pagina 15 pare avere una sua coerenza: pagina 14 pare una sorta di parentesi, ma importante perché ribalta alcune delle informazioni, soprattutto quelle sui nomi più eclatanti circolate finora. Anche se, come detto, l’inchiesta sul materiale è lunga e complessa e altri colpi di scena non sono esclusi.
(sulla «pagina 14» leggi l’approfondimento di DDay.it)

Dal gip

In giornata c’è anche stato l’interrogatorio di garanzia di Giulio Occhionero, arrestato martedì con la sorella Francesca Maria: «Non ho mai voluto spiare nessuno, le informazioni mi servivano per la mia attività di consulente finanziario in Borsa», si è difeso.

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«Solo ricerche»

Assistito dall’avvocato Stefano Parretta, Occhionero in circa due ore ha risposto a tutte le domande del gip Maria Paola Tomaselli: «Mi occupo di derivati finanziari - ha sostenuto - e le informazioni mi servivano per le mie ricerche». Quindi ha aggiunto: «Negli scatoloni che avete sequestrato troverete soltanto la vecchia contabilità delle mie imprese».

La difesa di Francesca Maria

«Francesca Maria Occhionero non era a conoscenza dell’attività del fratello. Sapeva certamente che era legato alla massoneria, ma questa è una cosa risaputa. In ogni caso non sapeva proprio nulla di questa presunta attività di cyberspionaggio contestata dalla procura. Stiamo parlando di una ipotesi investigativa tutta da provare». Ha parlare, il difensore di Francesca Maria Occhionero, Roberto Bottacchiari, al termine dell’interrogatorio di garanzia della sua assistita per la quale ha annunciato al gip un’istanza di scarcerazione o concessione dei domiciliari. «Lei non sa neppure usare il computer tanto è vero che un giorno ha avuto bisogno di un tecnico per risolvere un problema informatico - ha spiegato il penalista - Francesca Maria è laureata in chimica, ha lavorato nell’azienda del fratello, occupandosi di questioni amministrative, fino al 2013, poi si è messa a cercare lavoro. Viaggia su un Fiat 500 usata e non ha nessuna ricchezza da parte né è inserita negli ambienti dell’alta finanza come qualcuno vuole far credere - ha aggiunto il legale - I due fratelli hanno beneficiato della vendita di una villetta a Santa Marinella, di proprietà della madre, che ha fruttato loro 75mila euro a testa».

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