Milano, 9 gennaio 2017 - 07:54

Golden Globes: L’attacco di Meryl Streep a Trump
E lui replica: «Non mi sorprende, è una Hillary-Lover»

L'attrice premiata alla carriera dal palco contro il presidente eletto.
Poi difende il ruolo degli stranieri e ricorda commossa l’amica Principessa Leila

di Stefano Landi

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Una voce sofferta, tirata, emozionata. Ma stavolta non recitava. Meryl Streep non si è commossa per il Golden Globe ricevuto alla carriera: ma per il suo discorso umanamente sentito a difesa di quei valori che l’elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti mette seriamente in discussione. «Il lavoro di un attore è entrare nella vita di persone diverse da noi e farvi vivere ciò che sentono loro e ci sono state così tante performance quest’anno che hanno fatto proprio questo, ma ce n’è stata una in particolare che mi ha colpito, ma non in senso buono, ma ha raggiunto il suo scopo: far ridere il pubblico. È stato i momento in cui la persona chiamata a sedersi nel posto più rispettato del nostro paese ha fatto l’imitazione di un reporter disabile, una persona che non poteva difendersi. Questo mi ha spezzato il cuore e non riesco a non pensarci perché non era in un film, ma era vita reale e questo istinto ad umiliare quando viene da qualcuno potente sembra dare il permesso ad altre persone di fare lo stesso. Mancanza di rispetto porta mancanza di rispetto, la violenza genera altra violenza. Quando i potenti usano la propria posizione per mettere altri a disagio perdiamo tutti. Questo mi porta alla stampa: abbiamo bisogno che la stampa ci sia per ogni oltraggio, per questo i nostri fondatori istituirono la stampa e la sua libertà. Per questo chiedo alla Foreign Press di continuare ad andare avanti perché noi abbiamo bisogno di loro e loro di noi per salvaguardare la verità» ha detto l’attrice americana.

La replica di Trump

La replica di Trump è arrivata quasi in tempo reale. Come se The Donald quasi si aspettasse il fuoco degli intellettuali d’America. «Non mi sorprende, lei è una Hillary-Lover» ha replicato Trump, ricordando l’aperto sostegno dato alla campagna della rivale da parte dell’attrice. Contattato telefonicamente dal New York Times, il presidente eletto americano ha detto di non aver sentito il discorso di Meryl Streep e di non aver guardato la cerimonia di consegna dei premi. Ma non ha voluto dare importanza a un atteggiamento di parte della «gente liberale del cinema». Ha replicato invece all’accusa di aver imitato ed essersi preso gioco di un reporter disabile durante un comizio del 2015: «Non ho mai preso in giro nessuno», ha detto. Poi ci ha pensato e a mente fredda ha rincarato la dose: «Meryl Streep è una delle attrici più sopravvalutate di Hollywood, non mi conosce ma mi ha attaccato ieri sera ai Golden Globes. È una lacché di Hillary che ha perso grosso» ha scritto poi su Twitter.

«Se dovessero cacciare gli stranieri...»

Meryl Streep ha dedicato gran parte dei sei minuti del suo discorso all’importanza degli stranieri: «Chi siamo noi e cos’è Hollywood? Tante persone provenienti da posti diversi. Io sono nata, cresciuta ed educata nella scuola pubblica del New Jersey, Sara Palz è nata in Florida, cresciuta da una madre single a Brooklyn, Sarah Jessica Parker era una di sette/otto figli in Ohio, Amy Adams è nata a Vicenza, Veneto, in Italia e Natalie Portman è nata a Gerusalemme, come attesta il suo certificato di nascita. E la bella Ruth Negga è nata in Etiopia e cresciuta in Irlanda ed è stata chiamata ad interpretare una ragazza delle Virginia. Ryan Gosling come tutte le persone più gentili è canadese e Dev Patel è nato in Kenya, cresciuto a Londra e chiamato ad interpretare un ragazzo indiano, Quindi Hollywood è piena di outsider e stranieri, per cui se dovessero cacciarli via non avreste altro da guardare che non sia football o arti marziali che non sono arti».

Il ricordo della principessa Leila

Poi l’omaggio all’amica Carrie Fisher: «Quando un giorno ero sul set Tommy Lee Jones mi disse: “Non è un privilegio essere un’attore, Meryl?”. Sì, lo è e dobbiamo ricordarcelo l’un l’altro del privilegio e della responsabilità. Dovremmo essere tutti consapevoli del privilegio di questo lavoro che stasera Hollywood premia. Come la mia amica, la mia cara venuta a mancare “Principessa Leila” una volta ha detto: “Prendi il tuo cuore spezzato e rendilo arte”». Ovazione.

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