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500 firme per non chiudere il chiosco

500 firme per non chiudere il chiosco

01 Novembre 2016, 08:36

Oltre cinquecento firme in appena tre giorni. È il modo con cui i frequentatori abituali della Cittadella dicono il loro «no» alla chiusura prevista per il 2017 del chiosco che da oltre mezzo secolo è presente nel parco; ma anche per dire «no» all'utilizzo a cui sarà destinato l'ex ostello, ora in fase di ristrutturazione. La mobilitazione è partita sabato, promossa dall'associazione «Amici della Cittadella», e subito ha incontrato il favore di tantissimi habitué di una delle aree verdi più amate della città, che si sono messi in coda al punto ristoro che ha servito bibite e gelati a generazioni di parmigiani per firmare la petizione contro l'annunciata soppressione.

«La gente sta aderendo in massa perché sente che c'è un angolo di Parma che rischia di essere stravolto, e non ne vuole sapere», osserva Arturo Dalla Tana, presidente dell'associazione «Amici della Cittadella». «Tante persone – aggiunge – sono anche arrabbiate per l'arroganza che il Comune ha dimostrato nel procedere senza ascoltare nessuno, senza consultare la gente, che avrebbe spiegato che è giusto che ogni parco abbia un chiosco, dove potersi fermare anche senza nemmeno scendere dalla bici. Che senso ha invece dover essere obbligati a entrare nell'ex ostello per bere qualcosa?».

Dalla Tana si oppone a quella che definisce «una improvvisazione che nasconde un vuoto di idee». E ribadisce la posizione dell'associazione di cui è alla guida: «Mantenere il chiosco storico, che è un punto di riferimento per i frequentatori dei Parco e anche un punto di osservazione e di controllo per tutta l'area, e ripensare la destinazione dell'ex ostello, perché nessuno sente il bisogno di un ristorante, né di un punto multimediale, né di una biblioteca. Quello che serve sono invece servizi a disposizione di chi frequenta davvero il parco, che sono per la maggior parte sportivi, famiglie e anziani, e quindi tavoli, sedie, spogliatoi, docce, bagni e una palestra».

Dalla Tana critica la scelta di spendere 800mila euro per una ristrutturazione che, a suo avviso, porterebbe ad avere una struttura inutile: «Meglio sarebbe stato allora usare quei soldi per rimediare al degrado in cui versa il parco, dove c'è un gran bisogno di manutenzioni». E fa un esempio per tutti: «Da sempre manca l'illuminazione all'ingresso posteriore e da qualche settimana si è guastata anche l'illuminazione dell'ingresso principale: la cosa è stata segnalata, ma ovviamente nessuno è ancora intervenuto». E tornando all'ex ostello, il presidente degli «Amici della Cittadella» manifesta una preoccupazione che non è solo sua, ma anche di tanti altri che nutrono dubbi sulle scelte compiute dal Comune: «Se, come temiamo, il bar-ristorante non prendesse piede e saltasse la gestione, quella struttura rimarrebbe abbandonata, una cattedrale nel deserto alla mercé di chiunque, e questo non possiamo accettarlo». f.ban.

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