Milano, 7 gennaio 2017 - 17:16

«Lo sterminio ha portato turismo» Bufera sul presidente Parco 5 terre

Un post pubblicato su facebook (con tanto di foto del lager nazista) da Vittorio Alessandro scatena polemiche sul web. Poi le scuse: non era mia intenzione offendere

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Lo sterminio genera turismo. É polemica in Liguria per un post su facebook, con tanto di foto del lager nazista, del presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Vittorio Alessandro. «Vabbè, lo sterminio. Però ha portato tanti soldi» è il messaggio che poi è stato rimosso dagli stessi gestori del social network. Una frase choc che ha scatenato indignazione sul web, con repliche infuocate e richieste di dimissioni. Polemiche che hanno poi portato alle scuse del diretto interessato: «Non era certo mia intenzione offendere - ha scritto per spiegarsi Alessandro, in precedenza contrammiraglio della Capitaneria di Porto -. Ho scelto un tema così forte perché l’argomento sollevato, il turismo indirizzato in massa verso i luoghi sacri, non trova ancora coscienze attente. Non c’è verso: se fiorisce il turismo non importa mai come, a quale prezzo; il rispetto dei luoghi, delle persone, delle loro storie svanisce o passa in secondo piano».

Il numero chiuso contro il turismo di massa

La riflessione del presidente Alessandro nasce dal turismo di massa che sta interessando le Cinque Terre, un fenomeno che Alessandro va criticando da tempo, tanto da essere arrivato anche a suggerire l’accesso a numero chiuso. «I flussi vanno regolati, altrimenti è la fine», diceva. «Se proprio non vogliamo parlare dei campi di sterminio (ho visto selfie divertiti sotto la scritta «Arbeit macht frei», perfino dei saluti romani) - scrive ancora nel messaggio di scuse Alessandro - si veda allora cosa accade con il turismo religioso, e cosa si fa delle Cinque Terre o di Venezia. Questo volevo dire e, se qualcuno si è sentito offeso dal mio tono sinceramente sconfortato, non mi rimane che chiedere scusa».

La reazione dell’assessore

É intervenuto sulla vicenda anche l’assessore regionale al Turismo della Liguria, Gianni Berrin: «Il paragone tra Auschwitz e le Cinque Terre è fuori luogo, per la storia e per quello che rappresenta. Auschwitz è diventato luogo di turismo tra virgolette, suo malgrado, dopo essere stato luogo di sofferenze per ebrei e non solo - sottolinea l’assessore -. Ad Auschwitz se avessero potuto scegliere su i flussi turistici di oggi sicuramente avrebbero fatto a meno di quella tragedia». Polemici anche alcuni sindaci delle Cinque Terre. «Preferisco non commentare quelle dichiarazioni - risponde la sindaca di Riomaggiore Fabrizia Pecunia - però mi auguro che il presidente possa meglio chiarire le sue dichiarazioni». Le fa eco il sindaco di Monterosso Emanuele Moggia. «Quando si è rappresentanti di enti e istituzioni bisognerebbe avere una maggiore attenzione nell’uso di parole e mezzi di comunicazione perché c’è il rischio di essere fraintesi. Auschwitz è ancora una ferita aperta, occorre rispettare la memoria. Sarebbe stato più saggio utilizzare altri luoghi di paragone per criticare il turismo di massa».

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