Milano, 7 gennaio 2017 - 15:53

Musei, il ministro Franceschini:
«44,5 milioni di ingressi nel 2016»

Il ministro Beni e delle attività culturali sui numeri positivi della cultura italiana
L’anno appena concluso ha portato 172 milioni di euro di incassi nei siti statali

Coda per entrare al Colosseo (Foto Renato Ciofani) Coda per entrare al Colosseo (Foto Renato Ciofani)
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Gli ingressi raggiungono i 44,5 milioni, a cui corrispondono 172 milioni di euro di incassi. I numeri (positivi) della cultura italiana si confermano anche per il 2016. L’hanno appena passato ha rappresentato un nuovo record per i musei italiani. Gli ingressi ai siti statali hanno registrato «un incremento rispettivamente del 4% e del 12% rispetto al 2015, che corrispondono a 1,2 milioni di visitatori in più e a maggiori incassi per 18,5 milioni di euro». A renderlo noto è il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini. «Queste risorse preziose — ricorda il ministro — torneranno interamente ai musei secondo un sistema che premia le migliori gestioni e al contempo garantisce le piccole realtà. Si tratta del terzo anno consecutivo di crescita per i musei statali, che da 38 milioni di biglietti nel 2013 sono passati a 44,5 milioni nel 2016: 6 milioni di visitatori in più in un triennio che rappresentano un incremento del 15% nel periodo considerato e hanno portato a un aumento degli incassi pari a 45 milioni».

Una crescita «nella quale il sud gioca un ruolo importante — sottolinea ancora il ministro — con la Campania anche nel 2016 stabilmente al secondo posto nella classifica delle regioni con maggior numero di visitatori grazie agli oltre 8 milioni di ingressi registrati, un aumento del 14,2% sul 2015. Il patrimonio archeologico gioca un ruolo importante nelle scelte dei visitatori: tra i siti più visitati il Colosseo, il Foro Romano, il Palatino, il Museo archeologico di Napoli, il Parco archeologico di Paestum e gli scavi di Pompei.

In questi siti emessi solo nel 2016 11 milioni di biglietti. Ma anche i musei hanno un ruolo importante, dal momento che circa la metà degli ingressi è concentrata nei musei autonomi. «Tutti dati positivi — conclude il ministro — che collocano l’Italia in netta controtendenza rispetto al contesto europeo dove invece si registra anche nel 2016 un calo dei visitatori nei musei, come dimostrano i dati che stanno uscendo in questi giorni».

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