Si è conclusa oggi la trasmissione del primo arco narrativo di “Dragon Ball Super” in versione doppiata su Italia 1. Proviamo allora a fare un po’ il bilancio della versione italiana, parlando di aspetti come doppiaggio e adattamento. Per l’analisi della trama e dei contenuti si legga quest’articolo.
Innanzitutto partiamo dalle sigle dell’anime. Italia 1 ha stupito tutti decidendo di mandare l’anime con la sigla d’apertura originale giapponese anziché con una sigla realizzata ad hoc da un cantante nostrano. Non è la prima volta che succede, basti pensare alle ultime repliche di "One Piece" su Italia 2, trasmesse con le opening originali, ma resta comunque un avvenimento degno di nota. E dire che Giorgio Vanni, già autore delle sigle di tutte le serie precedenti di Dragon Ball aveva realizzato la sua sigla per l’occasione. Che ai piani alti di Italia 1 siano rimasti scottati dopo ciò che è successo con la poco apprezzata sigla di “Lupin – L’avventura italiana” cantata dalla coppia VanniMoreno? Chissà. Anche la sigla finale è quella originale giapponese ma finora non è mai stata trasmessa per intero.



Veniamo dunque a parlare di quello che è forse l’aspetto più importante e per certi versi “spinoso” dell’anime: l’adattamento dei nomi dei personaggi e delle tecniche.
Nessuna sorpresa in questo caso. Si è scelto di continuare con gli stessi nomi scelti per le serie precedenti. Abbiamo quindi di nuovo la Kamehameha che diventa Onda Energetica, Piccolo che diventa Junior, Kakaroth che diventa Kaarot, ecc. Per alcuni si trattava di una cosa scontata, altri invece speravano di poter sentire finalmente i nomi originali anche in tv, dopo averli sentiti al cinema in occasione dell’uscita dei due film “La battaglia degli Dei” e “La resurrezione di F”. Molti considerano ormai il pubblico italiano ben conscio dei nomi originali dei personaggi (c’è il manga in Italia che li ha, i tanti videogame, e c’è pure internet per informarsi) quindi pare strano che si rimanga agli stessi nomi usati in un adattamento che è ormai della fine anni ’90 (sembra ieri ma è davvero tanto tempo).
Per giustificare la cosa però, basta pensare un attimo alla parola “continuità”.
Italia 1 ci ha ormai abituato a repliche infinite di Dragon Ball, che spesso iniziavano dalla prima serie e si concludevano con il GT, per poi ricominciare a nastro, seguendo tutte lo stesso adattamento di nomi e tecniche.
Ora che Italia 1 ha i diritti di trasmissione di Super, è molto probabile che vedremo la serie tantissime volte in tv, molto probabilmente trasmessa immediatamente dopo lo Z. Ecco. Se adesso iniziassero ad usare i nomi originali dei personaggi, avremmo quattrocento e passa episodi di Dragon Ball e Dragon Ball Z dove vengono chiamati in un modo, e poi il Super dove improvvisamente cambiano, per poi tornare magari agli stessi nomi nel GT. Si creerebbe confusione negli spettatori, soprattutto nei più giovani. Per questo la scelta di continuare con l’adattamento anni ’90 si rivela essere la più giusta.
Parliamo ora delle “censure”, se così le si può chiamare. Per quel che riguarda gli episodi, finora non c’è stata nessuna censura video, e le puntate sono andate in onda integralmente, se si esclude la rimozione delle anticipazioni del prossimo episodio e gli eyecath a metà puntata, ma questi due elementi Italia 1 non li ha quasi mai mandati in nessun’anime, e comunque non hanno una vera influenza sui contenuti degli episodi. Se ci sono o non ci sono, non cambia molto (ma mi sarebbe piaciuto averli non lo nego).



Discorso diverso per le censure audio. Anche qua in verità non è stato modificato molto, se si esclude una frase di Muten alla fine del primo episodio (nella versione giapponese Muten voleva un po’ dei soldi che Goku riceve da Satan per comprare dei dvd zozzi, da noi invece gli servono per “fare grandi cose”).
Ovviamente c’è ancora una ”censura” di cui parlare: il nome di “Dio”.
Per qualche motivo che non c’è dato sapere, ma che si può immaginare, negli anime non si può pronunciare il nome “Dio” associato a qualche personaggio. Già nella prima serie di “Dragon Ball”, il personaggio il cui nome è Kami (letteralmente “Dio”), da noi divenne “Il supremo”, e ciò è continuato anche nelle altre serie. Non è una cosa esclusiva di Mediaset questa, attenzione. Anche per la trasmissione di “Death Note” su MTV venne sostituita la parola “dio” con “padrone” durante i deliri di onnipotenza di Light (nei dvd però c’è la parola “dio”).
Tornando a Dragon Ball Super, in questa serie abbiamo delle nuove divinità che si aggiungono al cast di personaggi, e la più importante di tutte è Beerus (o Bills, se preferite), il Dio della distruzione. Sulla questione “Beerus” o “Bills” andrebbe fatto un dibattito a parte, evitiamo per ora.
Se l’onorifico “-sama” di Beerus-sama è stato tradotto come “Lord”, facendolo sembrare un nobile alla corte della regina Elisabetta, per la parola “dio” si è scelto un più semplice “signore”. Lord Beerus, il signore della distruzione.
In sé non suona neanche malissimo, ma toglie un po’ dell’aura di potenza del personaggio. Un conto è avere un “dio della distruzione”, un altro è avere un più generico “signore”.
Stranamente invece, la parola “god” all’interno del nome “Super Saiyan God” è rimasta. Forse perché è inglese? Può essere, dato che quando viene spiegato che il Super Saiyan God è il dio dei Saiyan si trasforma anche lui in un più modesto “signore dei Saiyan”.



Concludo parlando brevemente del doppiaggio e soprattutto della voce di Moneta su Goku.
Per quel che mi riguarda ho sempre trovato il doppiaggio italiano di Dragon Ball assolutamente fenomenale, secondo solo all’originale giapponese (e in alcuni casi anche migliore). Anche questa volta il lavoro fatto è di qualità molto alta. Tralasciando i cambi dei nomi, le voci italiane sono perfette per i personaggi che si muovono sullo schermo.
Purtroppo però, i personaggi degli anime sono eterni, gli attori che prestano loro la voce invece no. Abituarsi ad una nuova voce per Goku, un personaggio che conosco fin da bambino, da quasi tutta la vita, è difficile. Mi fa strano sentire parlare Goku con una voce diversa da quella di Torrisi. Ogni volta che sta per aprir bocca nella mia mente sento la sua voce, ma invece ne viene fuori un'altra. Claudio Moneta è un doppiatore bravissimo e molto versatile, e anche su Goku sta facendo un lavoro egregio. In tutta sincerità però non mi ha ancora convinto completamente, specialmente con le varie urla e “onda energetica” dette finora. Sono però fiducioso del fatto che riuscirà a far suo il personaggio, riuscendo a ritagliarsi un pezzetto nel cuore dei fan di Goku affianco al mitico Torrisi, che resterà sempre Goku per noi.

E voi che ne pensate della versione italiana di Dragon Ball Super?


Che ne pensi della versione Mediaset di Dragon Ball Super?