Milano, 26 dicembre 2016 - 08:15

Aereo caduto nel Mar Nero, Mosca: «Probabile errore umano o guasto»

Il ministro dei Trasporti russo, parlando in tv, predilige l’ipotesi del malfunzionamento tecnico. Ma la teoria dell’attentato non viene esclusa al 100%. Il Tupolev 154 del ministero della Difesa era in viaggio verso la Siria: 92 le vittime

Il recupero delle vittime del disastro aereo (Epa) Il recupero delle vittime del disastro aereo (Epa)
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«Probabile errore umano del pilota o guasto». Il giorno dopo il disastro aereo sul Mar Nero - dove un Tu-154 dell’esercito russo si è schiantato due minuti dopo il decollo da Sochi uccidendo gli 84 passeggeri e otto membri dell’equipaggio che erano a bordo - il ministro dei Trasporti russo torna a minimizzare l’ipotesi terrorismo. Maxim Sokolov, parlando in tv, ha detto che gli investigatori stanno esaminando un possibile errore del pilota o un guasto tecnico e che un attacco terroristico non è tra le principali ipotesi: «Sottolineo, tuttavia, che le cause dell’incidente saranno stabilite dagli investigatori e dalla commissione tecnica del ministero della Difesa russo», ha concluso Sokolov. Era stato lo stesso Sokolov, smentendo un iniziale posizione ufficiale che negava l’ipotesi attentato, a rimetterla in ballo: «È prematuro parlare di un atto di terrorismo ma anche questa teoria deve essere presa in considerazione» aveva detto il ministro. A far propendere per questa ipotesi il fatto che il jet, scomparso dai radar due minuti dopo il decollo, fosse ancora basso. Anche i per servizi di intelligence russa «non ci sono segni di un attacco terroristico».

La ricerca delle vittime

Le squadre di soccorso continuano intanto la ricerca dei corpi delle vittime: i rottami sono sparsi in un’area di 1,5 chilometri lungo la costa, alla profondità di circa 50-100 metri. Più di 3000 soccorritori su 32 navi sono impegnati nelle operazioni di ricerca. Sono usati anche droni, elicotteri e sommergibili. Le scatole nere non state ancora trovate perché a differenza di quelle in uso sui jet di linea non hanno una segnalatore di posizione e andranno quindi trovate perlustrando palmo a palmo il fondo del mare. Sull’aereo viaggiavano 84 passeggeri e otto membri dell’equipaggio e non ci sono sopravvissuti. Tra le vittime figurano anche i membri del coro dell’Armata rossa e Elizabeta Glinka, conosciuta anche come «Dottoressa Liza» direttore esecutivo dell’organizzazione umanitaria Fair Aid e figura molto nota in Russia, dove lo scorso 8 dicembre era stata premiata dal presidente Vladimir Putin per il suo impegno umanitario.

Il disastro aereo

L‘aereo caduto, un Tupolev 154 ministero della Difesa in viaggio verso la Siria, era in servizio dal 1983 e aveva alle spalle 7mila ore di volo. È scomparso dai radar pochi minuti dopo il decollo da Sochi alla volta della città portuale siriana di Latakia. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato una giornata d lutto «su tutto il territorio della Russia» e ha chiesto «un’attenta indagine» per determinare le cause del disastro.

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