«Probabile errore umano del pilota o guasto». Il giorno dopo il disastro aereo sul Mar Nero - dove un Tu-154 dell’esercito russo si è schiantato due minuti dopo il decollo da Sochi uccidendo gli 84 passeggeri e otto membri dell’equipaggio che erano a bordo - il ministro dei Trasporti russo torna a minimizzare l’ipotesi terrorismo. Maxim Sokolov, parlando in tv, ha detto che gli investigatori stanno esaminando un possibile errore del pilota o un guasto tecnico e che un attacco terroristico non è tra le principali ipotesi: «Sottolineo, tuttavia, che le cause dell’incidente saranno stabilite dagli investigatori e dalla commissione tecnica del ministero della Difesa russo», ha concluso Sokolov. Era stato lo stesso Sokolov, smentendo un iniziale posizione ufficiale che negava l’ipotesi attentato, a rimetterla in ballo: «È prematuro parlare di un atto di terrorismo ma anche questa teoria deve essere presa in considerazione» aveva detto il ministro. A far propendere per questa ipotesi il fatto che il jet, scomparso dai radar due minuti dopo il decollo, fosse ancora basso. Anche i per servizi di intelligence russa «non ci sono segni di un attacco terroristico».
Russia: aereo militare precipita nel Mar Nero. A bordo 92 persone, tra cui la banda dell'esercito
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La ricerca delle vittime
Le squadre di soccorso continuano intanto la ricerca dei corpi delle vittime: i rottami sono sparsi in un’area di 1,5 chilometri lungo la costa, alla profondità di circa 50-100 metri. Più di 3000 soccorritori su 32 navi sono impegnati nelle operazioni di ricerca. Sono usati anche droni, elicotteri e sommergibili. Le scatole nere non state ancora trovate perché a differenza di quelle in uso sui jet di linea non hanno una segnalatore di posizione e andranno quindi trovate perlustrando palmo a palmo il fondo del mare. Sull’aereo viaggiavano 84 passeggeri e otto membri dell’equipaggio e non ci sono sopravvissuti. Tra le vittime figurano anche i membri del coro dell’Armata rossa e Elizabeta Glinka, conosciuta anche come «Dottoressa Liza» direttore esecutivo dell’organizzazione umanitaria Fair Aid e figura molto nota in Russia, dove lo scorso 8 dicembre era stata premiata dal presidente Vladimir Putin per il suo impegno umanitario.
Aereo precipitato in Russia: Elizaveta, la «dottoressa Liza» che andava in Siria a portare medicinali
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Il disastro aereo
L‘aereo caduto, un Tupolev 154 ministero della Difesa in viaggio verso la Siria, era in servizio dal 1983 e aveva alle spalle 7mila ore di volo. È scomparso dai radar pochi minuti dopo il decollo da Sochi alla volta della città portuale siriana di Latakia. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato una giornata d lutto «su tutto il territorio della Russia» e ha chiesto «un’attenta indagine» per determinare le cause del disastro.