Milano, 27 dicembre 2016 - 20:15

Alitalia, incontro con i sindacati
Il gruppo studia il nuovo contratto

Chiesto il congelamento degli scatti. Voci sulle dimissioni di Ball, l’azienda smentisce

 Da sinistra Cramer Ball, amministratore delegato di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia e James Hogan, vicepresidente Da sinistra Cramer Ball, amministratore delegato di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia e James Hogan, vicepresidente
shadow

Sarà un piano «lacrime e sangue», dicono fonti vicine al dossier. Che non inciderà soltanto sul costo del lavoro, dove i numeri degli (eventuali) esuberi “ballano” in una forchetta che oscilla tra i 1.500 e i 2.000. Ma riguarderà, ad esempio, anche i contratti di leasing per gli aerei, più cari del 15% rispetto alla concorrenza. Una tara storica, retaggio di scelte manageriali errati su cui ora si cercherà di porre rimedio.

I dettagli verranno svelati il 10 gennaio, quando l’amministratore delegato di Alitalia, Cramer Ball, incontrerà lo staff. Ieri alcune indiscrezioni di stampa avevano rilanciato l’ipotesi che i soci bancari (Intesa Sanpaolo e Unicredit) — che hanno appena riattivato due linee di credito per 120 milioni di euro per consentire alla compagnia di proseguire nella sua attività — stessero spingendo per chiedere a Ball di fare un passo indietro, evidentemente non contenti dei pochi mesi, per la verità, in cui Ball ha avuto il timone di Alitalia. L’azienda ha immediatamente smentito. D’altronde c’è anche la firma del manager sul documento con cui il consiglio di amministrazione e l’assemblea dei soci hanno dato il via libera al nuovo piano industriale il 23 dicembre. Un attestato implicito di fiducia da parte degli azionisti. Dopo una trattativa protrattasi per dieci giorni, in cui Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia, ha avuto un ruolo preminente per impedire che l’azienda portasse i libri in tribunale. Ora Alitalia ha meno di 60 giorni per rinegoziare con i fornitori una serie di accordi stipulati in tempi di vacche grasse. E di trattare con i sindacati un nuovo contratto di lavoro, dopo la disdetta di quello attuale che va in scadenza il 31 dicembre.

Ieri la direzione del personale della compagnia ha chiesto come primo intervento il congelamento degli scatti di anzianità per i 12mila dipendenti del gruppo. Un blocco degli automatismi che servirebbe a non aumentare ulteriormente il costo del lavoro, giudicato non competitivo rispetto a quello di altri vettori. I confederali si sono detti indisponibili. Vogliono prima capire il numero degli esuberi e come verrà elaborato il nuovo contratto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT