Milano, 5 gennaio 2017 - 09:31

La Valcamonica brucia: «Incendio quasi domato, è caccia al piromane»

Incendio in Valcamonica: è il rogo più devastante che si ricordi nella zona ed è quasi certamente è di origine dolosa. Il sindaco di Bienno: «Troveremo il colpevole»

L’incendio si è «mangiato» 300 ettari (Foto Cavicchi) L’incendio si è «mangiato» 300 ettari (Foto Cavicchi)
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Un’intera nottata di lavoro, e il fuoco ancora non cedeva il passo alle squadre antincendio impegnate in Valcamonica per domare il violento incendio scoppiato mercoledì che ha incenerito oltre 300 ettari di bosco sul monte Trabucco, da Nodà, Bienno, fino al Bazena, lungo la strada che porta al Passo Crocedomini. Giovedì, attorno a mezzogiorno, è arrivata una buona notizia da Massimo Maugeri, sindaco di Bienno, che ha comunicato la fine dell’emergenza. «Il fuoco è quasi completamente domato - ha scritto su Facebook -, ci sono ancora un paio di zone che sono monitorate dal personale preposto. La strada di accesso a Campolaro rimane chiusa ancora per qualche ora. Un grosso grazie ai vigili del fuoco, alle protezioni civili di tutta la Valle Camonica, ai carabinieri , ai vigili, ai volontari e all’egregio Giambattista Sangalli, che hanno consentito di limitare i danni, soprattutto preservando l’incolumità delle persone e delle baite».

Le fiamme sono quasi domate

L’incendio, il cui ultimo focolaio sarà spento venerdì mattina, ha coinvolto 250 ettari di boschi e pascoli, con un fronte delle fiamme di 4 chilometri, minacciando le abitazioni dei comuni di Breno, Bienno e marginalmente Esine. A scopo precauzionale e’ stata chiusa la Strada Provinciale 345, ora presidiata da Vigili del fuoco e dai Carabinieri. Il sindaco di Bienno ha ordinato l’evacuazione di 10 persone dalla localita’ Campolaro. A causa del vento forte gli elicotteri regionali non hanno potuto intervenire. Le operazioni di spegnimento sono state affidate a due mezzi Canadair.

Un rogo infernale, il più devastante che si ricordi in Valcamonica (provincia di Brescia), che quasi certamente è di origine dolosa, contro il quale, dal primo pomeriggio di mercoledì, hanno combattuto, a turno, un centinaio di uomini di vigili del fuoco, comunità montana, forestale e carabinieri, distribuiti lungo gli oltre 10 chilometri che ha raggiunto il fronte dell’incendio per domare il quale le pompe dei camion che hanno buttato ettolitri di acqua per tutta la notte non sono state sufficienti. «All’idiota che ha provocato tutto questo un avvertimento : siamo sulle tue tracce», ha anche scritto Maugeri.

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