Milano, 1 gennaio 2017 - 00:25

Istanbul, attacco in discoteca
39 morti, 24 sono stranieri. Caccia
a tre persone. Nel locale anche 5 italiani: nascosti sotto i tavoli, salvi

Caccia all'uomo in Turchia dove si cercano uno o più assalitori responsabili dopo la strage di Capodanno. Nella discoteca colpita c'era anche 5 giovani italiani che vivono in Turchia: per loro lievi escoriazioni

(Epa) (Epa)
shadow

C'erano anche 5 italiani all'interno della discoteca Reina di Istanbul dove la notte di Capodanno 39 persone (tra cui 24 stranieri) sono morte e 75 sono rimaste ferite in un attacco armato che ha ancora molti punti oscuri. Tre giovani di Modena, una ragazza di Brescia e un ragazzo di Palermo si sono salvati buttandosi a terra. Dopo l'attacco al locale sul Bosforo nella parte europea della città, è partita una imponente caccia all'uomo. Non è chiaro se il killer sia uno solo. Sembra però che la polizia cerchi due o forse altre tre persone. La polizia turca ha diffuso le foto di un giovane con barba e capelli scuri ripreso da alcuni video a circuito chiuso. Ma sembra che il giovane si sia presentato spontaneamente per chiarire la sua estraneità ai fatti.

Caccia all'uomo

Il killer ripreso da una telecamera di sicurezza
Il killer ripreso da una telecamera di sicurezza

La sparatoria è avvenuta attorno all'1.15 del mattino, in Italia le 23.15. L'attentatore ha ucciso una agente di sicurezza (identificato come Fatih Cakmak che era sopravvissuto all'attacco fuori dallo stadio del Besiktas) e un civile all'esterno del locale, il Reina, che si trova nella parte europea della città, ed è affacciato direttamente sul Bosforo. Poi, entrato nel locale, ha aperto il fuoco a colpi di kalashnikov sulle persone che stavano festeggiando l’arrivo del nuovo anno. Secondo alcuni mentre sparava gridava »Allah Akbar». Il ministro dell’Interno Suleyman Soylu ha riferito che il killer è riuscito a dileguarsi ed è in corso una caccia all’uomo, un'operazione su larga scala per catturarlo. Nella fuga ha abbandonato l’arma. Anche questo, oltre naturalmente alle immagini dei video di sorveglianza con il volto del presunto killer, potrebbe essere un elemento importante per le indagini. Al momento, all'interno del Reina c'erano almeno 500 persone. Alcune di loro si sono salvate buttandosi in acqua, direttamente nello stretto del Bosforo, dalle finestre del locale.

Italiani scampati alla strage: si sono gettati a terra

A festeggiare al Reina c'erano anche 5 giovani italiani. Al momento degli spari si sono gettati a terra. Si tratterebbe di tre modenesi, una ragazza di Brescia e un giovane di Palermo che, per lavoro, vivono da tempo a Istanbul. Nessuno è rimasto coinvolto nella sparatoria ma nella concitazione alcuni di loro hanno riportato qualche escoriazione. In particolare una donna bresciana ha riportato lievi ferite al volto. «È accaduto tutto in un istante, stavamo tutti festeggiando e mangiando a tavola quando sono esplosi i primi colpi ed è scattato il panico nel locale» hanno raccontato tre modenesi del gruppo. I colpi di mitra, sempre secondo la loro ricostruzione, sarebbero stati sparati dalla scala della pista centrale della discoteca ma anche al piano superiore, dove si trova il ristorante giapponese. Il premier italiano Gentiloni ha parlato di un «vile e brutale attacco» in una nota con cui ha inviato le proprie condoglianze a Erdogan aggiungendo poi: «Il nostro pensiero va alle vittime innocenti la cui vita è stata spezzata da ferocia inumana proprio nella normalità della condivisione di un momento di festa. L'Italia si stringe tutta intorno alle famiglie e piange con loro». «Le lacrime non bastano. Dobbiamo continuare a lottare contro il terrore» ha scritto in un tweet il ministro degli Esteri Alfano all’indomani dell’attentato di Capodanno, continuando: «La tragedia di#Instanbul ci ricorda che la lotta contro il terrore non conosce pause nè feste o Paesi o continenti. Serve unità. Ad ogni costo».

Erdogan: «Vogliono il caos»

Tra i morti anche un agente di sicurezza che avrebbe provato a fermare l'assalitore all'ingresso del locale. Il governatore di Istanbul Vasip Sahin ha parlato di «attacco terroristico condotto da un solo attentatore».«Un attentato che punta a seminare il caos» il primo commento di Erdogan.

Il Papa: «Basta terrorismo». Mattarella: «Fermezza contro la barbarie»

«Purtroppo, la violenza ha colpito anche in questa notte di auguri e di speranza. Addolorato sono vicino al popolo turco» le parole di papa Francesco che durante l'Angelus in piazza San Pietro ha pregato per le vittime della strage. Al presidente turco ha inviato un messaggio il presidente della Repubblica Mattarella. « L'Italia è vicina alla Turchia, nella radicata consapevolezza che occorra continuare a far fronte alla barbarie terrorista con la necessaria fermezza e anche attraverso la continua affermazione, in ogni ambito, della libertà e dello stato di diritto» scrive.

Nessuna rivendicazione

Nessuna rivendicazione è ancora stata diffusa. Alcuni testimoni hanno raccontato all'agenzia di stampa turca Dogan che durante la sparatoria l'assalitore gridava «Allah Akbar». Secondo alcune testimonianze, inoltre, ad aprire il fuoco sono state più persone, due o tre. Troppo poco per capire qualcosa sulla matrice dell'attacco. Secondo gli esperti citati dalla tv Al Jazeera, comunque, ci sarebbe la mano dell'Isis per tempistica e bersaglio dell'attacco. «Nessun attacco terroristico spaccherà la nostra unità» ha scritto su twitter il ministro della Giustizia turco Bekir Bozdag in un tweet: «La Turchia continuerà la sua determinata battaglia per estirpare il terrorismo».

Morta diciottenne israeliana, almeno tre francesi feriti

Leanne Nasser, 18 anni: la prima vittima identificata
Leanne Nasser, 18 anni: la prima vittima identificata

Il ministero degli esteri israeliano ha confermato la morte di una ragazza israeliana di 18 anni, originaria della città di Tira: Leanne Nasser, il nome della prima vittima identificata dell'attacco. Era nel locale insieme ad alcuni amici: una ragazza rimasta ferita e altri due illesi ma in stato di choc. Tra le vittime, secondo quanto riferito dal ministro della Famiglia turco, Fatma Betul Sayan Kaya, ci sono anche cittadini sauditi, marocchini, libanesi (tre i feriti citati dal ministero degli Esteri del Paese) e libici. Tra i feriti ci sarebbero un cittadino americano e anche tre francesi secondo quanto riportato dal ministro degli esteri Jean-Marc Ayrault che ha spiegato: «Siamo in contatto con le autorità turche che stanno procedendo all'identificazione».

Le minacce dell’Isis, le azioni del Pkk:la Turchia è sempre nel mirino. Ecco perché
Tanti fronti aperti

Condanna internazionale, Putin: «Dovere combattere il terrorismo»

Condanna unanime da parte delle diplomazie internazionali su quanto avvenuto durante i festeggiamenti in Turchia. «Gli Stati Uniti condannano con forza l’attacco terroristico in un night club di Istanbul» e si dicono «solidali con il loro l’alleato Nato, la Turchia, nella lotta contro la costante minaccia del terrorismo» fa sapere la Casa Bianca in una nota del dipartimento di Stato americano. Parla di tragico inizio per il 2017» il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sul suo profilo Twitter. E da Putin arriva un messaggio diretto per il Erdogan. Il presidente russo in una nota sottolinea come il dovere comune sia «combattere il terrorismo. È difficile - scrive - immaginare un crimine più cinico di quello di uccidere persone innocenti durante i festeggiamenti del Capodanno». Uno sforzo comune contro il terrorismo è quello che chiede anche Jean Claude Juncker, presidente della Commissione Ue, nel suo messaggio di condoglianze a Erdogan. Sostegno alla Turchia anche da parte del presidente francese Francois Hollande che a proposito dell'attacco della notte al Reina Club si è detto indignato e conferma l'impegno di Parigi a «continuare la lotta implacabile contro questa piaga (del terrorismo) con i suoi alleati».

Il precedente: l'attentato allo stadio

Non è la prima volta che il quartiere di viene colpito da attentati. Lo scorso 10 dicembre l'attacco allo stadio del Besiktas. Allora i morti furono 38 e i feriti 166.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT