Milano, 30 novembre 2016 - 18:34

«Zanardi vota Sì al Referendum, peccato lo facevo più in gamba»: il post del sindaco diventa un caso

Il primo cittadino del borgo toscano di Suvereto se la prende con il campione paralimpico che ha dichiarato che voterà sì al referendum e si scatena su Facebook. Poi ci ripensa e cancella il post. «Mi hanno minacciato di morte»

shadow

SUVERETO (Livorno) – «Alex Zanardi vota Sì...peccato, lo facevo più «in gamba». L’odioso post apparso su Facebook, e poi cancellato dopo una raffica di proteste, non è stato scritto su un profilo qualsiasi, ma su quello che per voto popolare e rispetto istituzionale avrebbe dovuto essere un luogo virtuale democratico, morigerato e non offensivo: quello di un sindaco. E poco importa se il primo cittadino non guida una metropoli ma un comune di tremila anime Suvereto (Livorno), uno dei borghi più belli d’Italia tra le colline e il mare della Val di Cornia.

«La satira è così»

Autore della battutaccia (stavolta senza l’ironica accezione toscana) è Giuliano Parodi, sindaco di una lista civica, passato alle cronache per aver strappato il comune al dominio una volta assoluto del Pd. Appena il post è stato pubblicato c’è chi ha cercato di far capire a Parodi che quelle erano parole crudeli e fuori luogo, ma il sindaco ha risposto che «la satira deve essere un pugno nello stomaco per funzionare, altrimenti sono le battute di Zelig». E poi, quando la critica è diventata più incisiva, Parodi ha fatto sapere che «la satira serve per muovere le coscienze e attraverso un pugno nello stomaco far riflettere sulle questioni. Trovo più pornografico e amorale un governo che taglia i fondi per l'assistenza ai disabili, o rimuove 50 milioni stanziati per la cura dei linfomi per i bambini di Taranto...ovvero al potenziamento dei servizi sanitari loro dedicati. Ma non ha toccato i 60 milioni destinati a un evento sul golf. Poi si sa ognuno ha il metro di giudizio delle cose». La risposta di un cittadino: «Credevo che lei facesse il sindaco non la satira».

Le critiche e la cancellazione del post

Le critiche sdegnose invadono il profilo. Che Parodi blocca rimuovendo il post incriminato. Poi fa sapere d’essere stato frainteso sull'ex pilota, campione paralimpico, che la sua era solo una battuta e che reputa Zanardi una persona speciale e che qualcuno lo ha persino minacciato di morte. Il post diventa un caso nazionale. Laura Coccia (Pd) definisce scandaloso il post del sindaco Parodi, mentre il comitato nazionale `Basta Un Sì´ per il referendum costituzionale parla di parole indegne per un rappresentante delle istituzioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT