Mark Waid e Barry Kitson parlano di Avengers .1, progetto Marvel NOW! che racconta le vicende mai narrate del quartetto di Vendicatori che ruotava attorno alla figura di Cap, con Occhio di Falco e i gemelli Quicksilver e Scarlet Witch: tre ex criminali in cerca di redenzione e una leggenda vivente tornata dall’aldilà per riempire i panni degli Eroi più Potenti della Terra.

 

Avengers #1.1, copertina di Barry Kitson

Waid – Adoro quella formazione di Vendicatori. Appena dietro c’è quella del rilancio di Brian Michael Bendis per New Avengers, con Spider-Man e Wolverine. La mia preferita in assoluto è però quella composta da Iron Man, Thor, Cap, Visione, Scarlet Witch e Mantis, in cui a volte faceva presenza anche Occhio di Falco.

Kitson – Per quanto mi riguarda, il quartetto è la mia preferita in assoluto, soprattutto perché è la prima che ho incontrato da bambino, esordiente lettore di fumetti. Inoltre sono attratto da quei team a cui manca il personaggio semi-onnipotente, sempre in grado di togliere le castagne dal fuoco. Questi quattro dovevano guardarsi costantemente le spalle, per non lasciarci le penne.

Subito dietro, mi piacciono quelle classiche che coinvolgevano Pantera Nera, soprattutto quella del periodo di John Buscema e Tom Palmer, splendidamente disegnato. Al terzo posto troviamo Cap, Iron Man, Thor, Giant-Man e Wasp e direi che non c’è bisogno di dire come mai.

Waid – In questo progetto andiamo a toccare e ampliare gli eventi delle storie di cinquantuno anni fa, un momento della vita dei Vendicatori congelato nel tempo e celebrato da cui partire per scavare a fondo, un po’ come ho fatto con Capitan America: Un Uomo Fuori dal Tempo. Del resto, la storia degli eroi simbolo di una nazione e del mondo che accolgono tre terroristi sconosciuti tra i propri ranghi, oggi, assume un significato del tutto nuovo che merita di essere esaminato.

Kitson – Per quanto mi riguarda, riprendere una versione degli Avengers disegnata da Jack Kirby, che ha influenzato il mio lavoro da sempre, è un’emozione importante. Il Re è il primo artista che mi abbia realmente sorpreso e impressionato e da bambino pensavo che ogni personaggio migliorasse, in mano sua.

In questa specifica serie, ho cercato, se non altro, di restituire la sua attenzione per il linguaggio del corpo. ovviamente viviamo in un’era in cui la sensibilità dei lettori è diversa e in cui c’è meno spazio per i grandi gesti teatrali della sua epoca, ma la speranza è di mantenere quel che di moderno c’è sempre stato nella narrazione per immagini di Jack.

 

 

 

Fonte: Marvel