Milano, 28 novembre 2016 - 08:20

Benetton, la famiglia e i dubbi sulle strategie: lo strappo di Alessandro che lascia l’azienda

Manager Alessandro non sarà rimpiazzato da un altro figlio di Luciano ma da un manager

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Lo strappo, questa volta, è di quelli forti. E se si sa da cosa è nato, è difficile al momento dire fino a che punto arriverà. Di sicuro la famiglia Benetton è a una svolta. Se i prossimi giorni confermeranno quello che si dice in queste ore, per la prima volta Luciano Benetton, il patriarca, l’imprenditore a cui si deve la fondazione del gruppo Benetton, è ufficialmente in contrasto con il resto della famiglia e in particolare con il fratello Gilberto, l’uomo della finanza, la persona che attraverso la holding Edizione controlla tutte le attività della famiglia veneta, dalla moda di Benetton alle Autostrade, dagli Autogrill agli Aeroporti di Roma. E con 1,5 miliardi di liquidità in cassa.


Le dimissioni

Ma occorre fare un passo indietro. Ieri si è saputo che Alessandro Benetton si è dimesso dal consiglio di amministrazione di Benetton Group, la società che ha dato origine alla dinastia veneta. Una uscita di cui si è avuto notizia ieri sul giornale La Tribuna . E che, da quel che si è compreso nel corso della giornata, sarebbe avvenuta alcune settimane fa nell’ambito di un consiglio di amministrazione di ottobre. Dimissioni dovute alle diverse visioni strategiche sulla Benetton, che non riesce a ritrovare la strada della crescita. Alessandro ci aveva provato come presidente esecutivo - una carica che aveva assunto suo malgrado, secondo quanto aveva detto più volte - ma dopo poco più di un anno era stato sostituito (era il 2013) da Gianni Mion, storico manager di fiducia di Gilberto, e da Marco Airoldi. L’idea di Gilberto Benetton è quella di una progressiva managerializzazione delle società controllate, con la famiglia nel ruolo di azionista. Ma dopo tre anni Benetton stenta ancora e Mion nei mesi scorsi ha lasciato il gruppo.


La mossa di Luciano

E Alessandro, considerato che tutto ciò che aveva avviato da presidente era stato smontato senza che in tre anni si fosse trovata una strategia che desse risultati, ha deciso di andarsene. Se la sua mossa fa rumore, ancora di più è destinata a farne quella successiva di Luciano, il fondatore: in ambienti vicini alla società ieri si diceva che Luciano non sostituirà Alessandro con un altro componente del proprio ramo familiare. Per Luciano il successore, la persona destinata a guidare la seconda generazione, è Alessandro, che gode anche di particolari diritti azionari nella sua holding di ramo. Se non c’è Alessandro, non ci sarà nessun altro dei suoi figli.
Una presa di distanza netta. Il consiglio di amministrazione della Benetton sarà integrato con un manager proveniente dal mondo della moda. Ma chi conosce le aziende familiari sa cosa voglia dire una mossa come quella di Luciano in termini di equilibri interni. Soprattutto se si considera che si tratta dell’azienda che ha il nome di famiglia.
Tutto questo avviene mentre anche Edizione sta cambiando pelle: dopo un rapporto durato alcuni decenni, Mion ha lasciato anche Edizione, la cassaforte di famiglia, dove tra poche settimane arriveranno Marco Patuano, come amministratore delegato, e Fabio Cerchiai come presidente .
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