Dopo 14 anni riapre l'uccellagione,
è già polemica: «pratica brutale»

Domenica 2 Ottobre 2016 di Paola Treppo
Dopo 14 anni riapre l'uccellagione, è già polemica: «pratica brutale»
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FRIULI VENEZIA GIULIA - Riapre l’uccellagione in Friuli dopo 14 anni. Ed è già polemica. A dirlo è Ilaria Dal Zovo, portavoce del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale Fvg che la giudica una "pratica brutale". 
 
Il provvedimento emanato dall'Esecutivo regionale recita così: «Atteso che allo stato attuale gli allevamenti presenti in regione, con riferimento alle specie merlo, cesena, tordo bottaccio e tordo sassello e utilizzate come richiamo vivo, non risultano in grado di soddisfare la richiesta proveniente dai soggetti esercitanti l'attività venatoria con conseguente possibile ricorso, da parte di questi ultimi, ad individui di cattura».
 
La situazione normativa in Fvg
«Ma la cattura degli uccelli non è un reato? - si chiede Dal Zovo -. Perché allora non regalare anche un motorino a tutti per scoraggiarne i furti? Ricordiamo che nel Friuli Venezia Giulia la caccia da appostamento fisso agli uccelli migratori si svolge da anni in violazione della norma quadro nazionale. Nel Friuli Venezia Giulia infatti, caso unico in Italia, tutti i cacciatori possono alternativamente andare a caccia di uccelli con i richiami vivi e dedicarsi ad altre attività venatorie. La norma nazionale, alla quale la Regione non si è mai adeguata, prevede invece l'opzione obbligatoria. Il comma 5 dell'art. 12 della Legge 157/92 afferma: “Fatto salvo l'esercizio venatorio con l'arco o con il falco, l'esercizio venatorio stesso può essere praticato in via esclusiva in una delle seguenti forme: a) vagante in zona Alpi; b) da appostamento fisso; c) nell'insieme delle altre forme di attività venatoria consentite dalla presente legge e praticate nel rimanente territorio destinato all'attività venatoria programmata”. E non è tutto. La norma quadro nazionale, che il Friuli Venezia Giulia avrebbe dovuto recepire ben 24 anni fa, prevede che il numero dei cacciatori autorizzato a praticare la caccia da appostamento fisso agli uccelli migratori non possa essere superiore a quello dell'annata venatoria 1989-90. Purtroppo però questi cacciatori non sono mai stati censiti e oggi ognuno degli oltre 9mila cacciatori della regione può quindi detenere addirittura quaranta uccelli selvatici per attirare gli animali a tiro di schioppo».
 
Da domani via libera 
«È su queste basi che la presidente Serracchiani ha deciso di riaprire l'uccellagione? Questa domanda l'abbiano rivolta all'esecutivo regionale con una nota urgente inviata lo scorso 23 settembre. Intanto lunedì 3 ottobre si riapre quindi l'uccellagione senza che la Regioneabbia ancora risposto. Ricordiamo che la fauna selvatica appartiene per legge a tutti i cittadini italiani in quanto “patrimonio indisponibile dello Stato”. E lo Stato siamo noi. Sappiamo bene come in merito il parere dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sia possibilista, ma sappiamo anche che serve una delibera regionale che noi non abbiamo trovato e che, molto probabilmente, proprio non esiste. Aspettiamo quindi fiduciosi la risposta della giunta Serracchiani, ma nel frattempo non possiamo rimanere in silenzio. Lunedì la cattura indiscriminata avrà inizio ed è nostro dovere chiedere tutti i chiarimenti possibili su questa triste vicenda».
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