ALCOL E DROGA,IL TERREMOTO DA’ LAVORO AL SERT: ”ALL’AQUILA AUMENTATE LE RICADUTE”

di Elisa Marulli

20 Ottobre 2010 08:02

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – Il terremoto, si sapeva già, non ha destabilizzato solo i pilastri delle case. I danni che ha provocato riguardano anche, e soprattutto, gli aspetti più profondi e più intimi delle persone.

A risentirne di più è soprattutto chi già viveva situazioni difficili, come gli ex alcolisti o tossicodipendenti, in bilico costante sul precipizio della dipendenza, ai quali il sisma ha dato purtroppo un spinta verso il baratro.

“Molte persone che si erano stabilizzate hanno avuto una ricaduta dopo il 6 aprile 2009 – afferma la direttrice del servizio per le tossicodipendenze e alcol dipendenze dell’Asl dell’Aquila, la dottoressa Daniela Spaziani – Al nostro centro sono tornati a rivolgersi pazienti che erano in astinenza da alcol e droga già da parecchi anni”.

Tra i circa cento pazienti che si rivolgono al Sert, la maggior parte ha un’età superiore ai 35 anni, e tra loro erano in molti ad aver raggiunto un certo equilibrio, che dopo con il sisma si è spezzato.





I giovani tra i 18 e i 30 anni, che si recano presso il servizio, invece, sono  prevalentemente quelli a cui è stata ritirata la patente perché trovati con un tasso di alcolemia sopra il limite consentito, e che quindi si recano al Sert soltanto per sbrigare le formalità.

“L’abuso di alcol, caratteristico dei giovani di oggi – spiega la psichiatra – è diverso dalla dipendenza, ma non per questo è da tenere sotto gamba.  Invece viene vissuto come qualcosa di occasionale, legato al divertimento di una sera. I ragazzi non hanno purtroppo la percezione del rischio e vedono il problema della dipendenza molto lontano”.

Questa mancata consapevolezza delle insidie dell’alcol porta dunque a lasciarsi andare a mode e usi pericolosi. “L’aperitivo fatto a stomaco vuoto con gli amici – prosegue – e il cosiddetto ‘binge drinking’, ovvero la moda di bere di seguito anche 5 o 6 alcolici per ottenere lo ‘sballo’, sono abitudini molto rischiose e che si stanno diffondendo tantissimo tra i giovani”.

Negli ultimi tempi tra i giovani sono cambiate anche le abitudini legate al consumo di droga con la nascita di nuovi e sempre più preoccupanti fenomeni.

“Tra i ragazzi – afferma la dottoressa Spaziani – si sta diffondendo la tendenza al ‘poliabuso’, ovvero l’utilizzo di diversi tipi di droga in base al contesto. Per esempio, molti giovani che vanno in discoteca utilizzano l’ecstasy per eccitarsi, ma poi a fine serata, per calmarsi, assumono alcol e cannabis, che hanno un effetto sedativo”.





La situazione all’Aquila è in particolar modo preoccupante. I giovani dopo il sisma non hanno più spazi dove incontrarsi che non siano bar e pub oppure “gli alienanti centri commerciali”, come li definisce la psichiatra.

“I giovani vivono un profondo disagio, non hanno più punti di riferimento e per questo scelgono di vivere il presente perché il futuro è troppo incerto per fare piani. Dunque, vivono alla giornata pensando che sia meglio divertirsi fino in fondo, magari con alcol e droghe”.

Ma qualcosa per evitare il peggioramento di questa situazione si può fare. “Il nostro servizio – spiega – ogni anno organizza campagne di informazione e sensibilizzazione nelle scuole, per spiegare quali sono i rischi dell’alcol e della droga”.

Dopo l'informazione, a ognuno è lasciato il libero arbitrio. “Naturalmente – conclude la Spaziani – sta a loro decidere della propria vita e scegliere il comportamento più giusto per se stessi”.

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