Milano, 21 agosto 2016 - 22:59

A Ventotene Renzi, Merkel e Hollande per le prove di una nuova Europa

Il trilaterale nell’isola pontina con il premier italiano, la cancelliera tedesca e il presidente francese. Dalla sicurezza al rilancio di Erasmus, i temi sul tavolo

 Matteo Renzi, Angela Merkel e François Hollande (Epa) Matteo Renzi, Angela Merkel e François Hollande (Epa)
shadow

Una nuova spinta per riaffermare la necessità di rilanciare l’Unione Europea dopo la Brexit. Ma anche un mutuo sostegno politico tra leader che hanno di fronte importanti, e complesse, sfide elettorali. Il premier italiano Matteo Renzi, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande si incontreranno nel pomeriggio di oggi per un vertice trilaterale: prima a Ventotene, luogo di nascita del sogno federalista di Altiero Spinelli; poi a bordo della portaerei Garibaldi, impegnata nell’operazione «Sophia» nel Mediterraneo.

Le crisi che l’Ue deve affrontare sono chiare — dalla montante ondata di euroscetticismo, di cui il referendum britannico è l’espressione più eclatante, alla dissonante risposta al fenomeno migratorio; da una crescita economica che, dove c’è, resta fragile, al pericolo del terrorismo. Per chiarire — al di là delle prese di posizione politiche — le scelte concrete che l’Unione vuole seguire per superare queste crisi è in programma, per il 16 settembre a Bratislava, un vertice informale dei capi di Stato e di governo. È per preparare al meglio quell’incontro — «mostrando l’unità dei tre Paesi più grandi dell’Ue, senza voler creare “club”», come ha sintetizzato un diplomatico francese — che Merkel e Hollande hanno accettato l’invito di Renzi. Per la cancelliera, quello di oggi è l’avvio di una serie di incontri che la porteranno, entro la settimana, a vedere i capi di Stato di 12 Paesi Ue e il presidente del Consiglio europeo, Tusk. L’agenda del vertice — nella direzione, più volte sottolineata dalla Germania, di avere un’Europa migliore, e non «più Europa» — eviterà riferimenti alla richiesta italiana di una maggiore flessibilità di bilancio, e si concentrerà sulla messa a fuoco di progetti delineati in passato ma ancora bisognosi di concretizzazione.

Al primo punto, nel capitolo della sicurezza, c’è la creazione di una «Schengen della Difesa», con una cooperazione rafforzata tra alcuni Paesi per formare battaglioni europei condivisi. Per rispondere al fenomeno migratorio, poi, verranno rilanciati gli sforzi sui «compact» con i Paesi africani, cui si proverà a lavorare con un meccanismo di fondi simile al «piano Juncker». E proprio a quel piano per accelerare gli investimenti, che secondo fonti diplomatiche francesi Hollande vorrebbe raddoppiare, si cercherà anzitutto di facilitare al massimo l’accesso: con una particolare sottolineatura, voluta dal governo italiano, al capitolo della cultura. Attenzione sarà posta anche all’estensione dei progetti per le nuove generazioni, dalla «Garanzia giovani» all’«Erasmus per gli apprendisti». Sarà anche a questi progetti che l’Europa si affiderà per disattivare le forze centrifughe che la scuotono, dal referendum ungherese sui migranti alle tentazioni di «uscita» di più di un Paese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT