Milano, 24 novembre 2017 - 12:24

Inchiesta Ruby ter, chiesto il rinvio a giudizio per Berlusconi a Torino

Il leader di Forza Italia è indagato per corruzione in atti giudiziari insieme a Roberta Bonasia, 32 anni, di Nichelino, ex infermiera poi diventata modella

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TORINO - La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi nell’ambito del procedimento Ruby Ter. Il fascicolo era stato trasferito da Milano in Piemonte per una questione di competenza territoriale, dal momento che coinvolge anche una modella di Nichelino. Berlusconi è indagato per corruzione in atti giudiziari insieme a Roberta Bonasia, 32 anni, di Nichelino, ex infermiera poi diventata modella.

Miss Torino nel 2010

A convincere il Tribunale di Milano a trasmettere gli atti a Torino era stato il luogo in cui ha la sede l’Istituto bancario dove venne depositato il bonifico a favore della ex infermiera. Secondo la magistratura, la 32enne Bonasia avrebbe ricevuto del denaro da Berlusconi per rendere dichiarazioni non veritiere nei procedimenti giudiziari sulle cene di Arcore. E il bonifico sarebbe stato effettuato su una banca torinese. L’ex infermiera era stata eletta Miss Torino nel 2010 e aveva anche partecipato a Miss Italia.

Lo «spacchettamento» del procedimento

Il filone piemontese fa parte dello «spacchettamento» del procedimento principale deciso il 29 aprile 2016 dal giudice di Milano Anna Laura Marchiondelli, che aveva trasferito gli atti per competenza territoriale a sette differenti Procure italiane accogliendo così le richieste presentate dagli avvocati difensori. Tutti gli imputati devono rispondere della presunta corruzione di testimoni sui rapporti che l’ex presidente del consiglio intratteneva con la giovane marocchina Karima el Mahroug, detta Ruby. Secondo l’accusa, le persone finite sotto inchiesta avrebbero mentito sul presunto reclutamento delle ragazze che venivano invitate a partecipare alle feste organizzate nella villa dell’ex premier. A occuparsi dell’inchiesta torinese è il pubblico ministero Laura Longo.

Il legale della Bonasia: «Non ha mai testimoniato il falso»

«La signora Bonasia ha sempre contestate le accuse mosse nei suoi confronti. E continuerà a farlo». A parlare è l’avvocato Maurizio Milan, che assiste l’ex infermiera di Nichelino insieme con la collega Giulia Tebaldi. «Bonasia - ha spiegato il legale - non ha mai testimoniato il falso. E non ha mai calunniato nessuno». Per quanto riguarda invece le somme di denaro che la soubrette avrebbe ricevuto dall’ex premier, l’avvocato Milan ha sottolineato che si tratta «di denaro che le fu versato come aiuto, come sostegno, dopo le disavventure cagionate da quella storia».

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